Decio goes to London - TheCio

Decio goes to London

Prima puntata di una rubrica a cadenza “quando vado” (si spera mensile o bimensile). Il progetto “Decio va” nasce da un mio bisogno viaggiare e conoscere il mondo. Per questo sto attivamente cercando compagni e compagne di viaggio per le prossime volte, ma ne parlerò in un post apposito.
Iniziamo.
Decio goes to London. Ho sempre provato un senso strano nei confronti di Londra. Metà agognata di molte persone che ho conosciuto nel mio percorso universitario, mi è sempre sembrata semplicemente una capitale come le altre. L’ho sempre mentalmente messa in secondo piano.
Del resto, è quello che facciamo con quello che non ci sentiamo in grado di raggiungere? No? La Volpe e l’Uva è un racconto vecchio come l’uomo e finchè non mangi l’Uva e non ne senti il gusto dolce scendere in te, non capisci quanto prima ti raccontavi bugie perchè avevi paura.
Paura che Londra ti piacesse, paura di dover ammettere a te stesso di aver commesso un errore di giudizio.
Ora che finalmente ho deciso di appartenere a quella razza umana che commette errori e al posto di piangersi addosso
li usa per crescere, posso finalmente ammettere che Londra è il posto dove vivere. Londra è il nuovo secolo. Londra è dove le cose, veramente, accadono. Londra è il mio nuovo modo di pormi.
Decine di migliaia di facce diverse. Città non cosmopolita, ma globale. Una città che è il mondo, il mondo che con le sue decine di migliaia di contraddizioni trova una realizzazione nella protesta anti pellicce fuori Harrods, dove vendono venduti orologi a 350000 sterline e letti a 100000 sterline mentre si chiude il paese ai migranti.
Questo è il mondo, questa è la verità. Se la si accetta nella sua contraddizione, solo in quel modo si può decidere di
vivere e non sopravvivere.
Londra, dove il cielo è solcato da centinaia di aerei al giorno. Londra, dove vecchi punk non si vergognano a mostrare i
loro bellissimi tatuaggi. Fatti perchè hanno un significato, non per una moda del momento.
Non ho intenzione di insegnare la storia di Londra, per quello ci sono le guide. Ogni foto avrà un tema e  “come mi sento io e come e cosa fa venire in mente a me” quella foto. Ad ognuno verranno in mente tante cose diverse, e vi invito a condividerle.
Iniziamo.
Decio goes to London 1
Due miei compagni di viaggio. Un libro che mi sta aiutando a costruire me stesso, giorno dopo giorno.  Incoraggiato da questo e da una volontà di sperimentare, ho comprato un Moleskine. Di Batman, ovviamente. Già riempito di spunti e riflessioni e disegni. Perchè non voglio più farmi scappare nulla, perchè sono stufo di dire “e se”. E poi la pizza. Perchè ogni tanto un guilty pleasure bisogna concenderselo.
Decio goes to London 2
Siamo tutti cresciuti con quell’inquadratura surreale del quartiere di Harry Potter. Decine, centinaia di case uguali.
Ognuna con il suo giardinetto. E vicino ad esse spazi verdi per correre ed allenarsi. Per essere persone complete e non
semplici automi.
Decio goes to London 3
La Disney ha deciso di voler monopolizzare l’intrattenimento. Star Wars, Pixar, Marvel. Certo, un puritano potrebbe scagliarsi contro, lamentarsi. Ma quando vedi la serie televisiva Daredevil usata dalla Vodafone per sponsorizzare il 4G, quando  non ti senti più fuori dal mondo perchè le tue passioni sono diverse, alla fine è bello. Non capisco chi vorrebbe che tutto questo rimanesse di nicchia. Pensi di essere diverso dagli altri? Mostralo con i tuoi comportamenti, non sfoggiando l’appartenenza a chissà quale sottocultura sfigata e autoreferenziale.
Decio goes to London 4
Londra è principalmente due colori. Uno di essi è il verde. Hyde Park è una realtà stupenda. Decine di persone che fanno sport (corsa, bicicletta, marcia, calcio, Rugby). Animali in libertà. L’uomo che convive in modo perfetto con la natura, rispettandola e fondendosi con essa senza bisogno di intermediari. Mi appare incredibile come questo parco possa ospitare decine di concerti e tornare ad essere così verde. Sarà che gli inglesi ci tengono? Sarà che hanno colto che staccare e respirare un’aria diversa fanno vivere meglio senza dover comprare casa in campagna ma costruendo la loro campagna in città?
Decio goes to London 5
I mezzi pubblici a Londra ti portano ovunque. I mezzi pubblici a Londra hanno un costo assurdo. A Milano pago €22 per un abbonamento mensile. Un abbonamento di periferia di Londra costa £160 se ho capito bene. Il servizio è privato e non pubblico. Il servizio però funziona. Sempre. I controllori non ti insultano, sono ultra disponibili ed educati. Come quelli di Trenitalia no?
Non sono un politico. Sono un semplice cittadino. Come tale mi chiedo: è possibile avere un servizio pubblico in cui i dipendenti siano persone educate, poste sotto obbiettivi da rispettare e puniti se non li rispettano? O è un semplice sogno?
Se la pubblicità della metro ci dice qualcosa è che Londra è la vera capitale delle startup, che sono pienamente inglobate nella società e non entità astratte fondate da vostro cugino e che usa come argomento per provarci con le tipe alle feste.
Poi, beh, leggere “Do something you love” è una sensazione bellissima. Smettiamo di fare le cose perchè la società ci chiede o NON chiede di fare, facciamole perchè piacciono a noi. Tutto il resto sono palle.
Ah momento particolare: quando credete di aver toccato il fondo, pensate che ci sono ragazze di bella presenza che sboccano  in metro a Londra. Vi tornerà il buon umore.
Decio goes to London 6
“In Rugby you cannot lead but by example”.
Il tempio di Gerusallemme del Rugby. Qui è dove il Rugby è divenuto grande. L’Italia ha acquisito solamente negli ultimi trent’anni il diritto di potervi accedere, prima non era considerato “fair” far giocare una squadretta come l’Italia dentro il Tempio.
Quando il giorno prima un esordiente dell’Inghilterra ha segnato la sua prima meta con la sua nazionale all’apertura dei suoi primi mondiali, si è chinato a baciare la terra, ed è rimasto una decina di secondi in contemplazione. Tutti gli sforzi di una vita, raccolti in un singolo gesto. Bellissimo.
Potrei dire che la partita Italia Francia è stata la metafora della nostra nazione: un gruppo di giocatori che ce la mette
tutta, fermata però da quelli più vecchi che bloccano le aspirazioni dei giovani. Vecchi che non possono permettersi di smettere di giocare, in quanto la federazione non è riuscita a creare un sistema di investimento a lungo termine, concentrandosi  sul business dell’oggi e, appunto, la nazionale. Ma mi terrò questa metafora per me.
Penso che su 85000 partecipanti ci fossero 5000 italiani circa, infatti l’inno italiano non era udibile rispetto a quello
francese. Mi sembrava di essere a Parigi. Vi serberò l’impari confronto fra modo di intendere lo sport del Rugby rispetto ad altri sport a caso.
Un’altra perla della giornata: l’urlo per la vittoria all’ultimo minuto sul grande schermo del Giappone sul Sud Africa. Ed il sentito grazie di un giapponese al nostro tifo accanito per la sua nazionale.
Decio goes to London 7
Credo finalmente di riuscire a reggere più di 25cl di birra. Quello in foto è mio padre. Posso dire di vedere una somiglianza nei nostri tratti.
Ora che non sembro più Matteo Salvini. Ho rispettivamente bevuto 2 Carlsberg (birra danese), una London Pale Ale e una Foster. Dopo lo stretto rapporto sviluppato in tempi recenti con la Tennents, devo dire che questo cambiamento mi è piaciuto molto. E poi il classico Junk Food (che ora si chiama Street Food made in Family Organic No Gluten Vegan Biodinamic cazzi e mazzi te lo facciamo pagare una volta e mezza stronzo) pre stadio. Buonissimo. Sta settimana dovrò correre un sacco.
Decio goes to London 8
Vedere un uomo in giacca e cravatta sui sessant’anni con la sua metà (che fosse moglie, amante o fidanzata poco importa, era felice e lei guardava la partita rapita almeno quanto lui, quindi mi sento di approvare questa unione) gioire come un ventenne alla vittoria della propria nazionale in apertura dei Mondiali, in mezzo a persone con la metà dei suoi anni presumibilmente appena uscito dal lavoro è fantastico.
Sentire un uomo della city che dice commosso a tuo padre che non può più giocare a Rugby per un problema di cuore e vederlo sedersi commosso con la sua metà (anche lei totalmente rapita nel match con la sua birra bionda come lei) mi ha profondamente ispirato. Qui ci tornerò dopo.
Decio goes to London 9
Una volta ero tanto contento di far parte degli italiani e via dicendo. Ora ogni tanto mi chiedo che senso abbia nel 2015
essere così fedeli ed attaccati ad un concetto distante come “la nazione”,”lo Stato” e via dicendo. Credo che uno dei pochi motivi per cui dico di essere italiano siano, appunto, le partite sportive ed i tornei mondiali.
Oltre a quello, l’Italianità in sè. Di questi negozi, ristoranti, marche, brand quanti sono veramente italiani?
Non importa. Sapete perchè? Perchè l’imitazione è la migliore forma di adulazione. Tutti vorrebbero essere italiani. Dai poteva andarmi peggio, potevo nascere in Germania.
Decio goes to London 10
Questa città, i suoi amministratori ed i suoi cittadini sono riusciti a fondere presente passato e futuro. Ecco l’altro colore, il blu. Lo skyline di Londra, con le sue torri, il suo “Walkie Tolkie” (sapete che hanno dovuto spendere £10M perchè l’edificio faceva friggere di calore i sottostanti?) si fonde benissimo con il passato.
Il Blu dei grattacieli si confonde con il Blu del Tamigi. Una visione fantastica, che ti fa sentire parte del mondo,
un singolo inserito in un sistema globale.
In foto, un piccolo pezzo di storia italiana. Sul ponte in alto a destra trovarono suicidato Roberto Calvi,
un amico intimo del nostro Andreotti. Per maggiori informazioni, seguite il link e approfondite dove volete.
Come ogni viaggio, torno ricco di riflessioni e nuovi obiettivi.
Me ne sono posti 4 e ve ne dirò 2:
Entro settembre prossimo, avrò scritto un libro. A febbraio, dopo gli esami e 9 mesi di palestra, cercherò una squadra di  Rugby amatoriale. Gli altri non riguardano solamente me, quindi ne verranno a conoscenza i coinvolti.
Vi lascio con questo stralcio da uno dei miei compagni di viaggio.
Decio goes to London 11
Nel frattempo, alla prossima e se vuoi partecipare al prossimo “Decio va”… scrivimi!
Decio

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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