Gli esempi che abbiamo. - TheCio

Gli esempi che abbiamo.

Corro. Ascolto musica nuova. Leggo. Lavoro. Provo a lavorare meglio.
Metto un tassello di seguito all’altro, costruendo un disegno che spesso non capisco. Come quando guardo un cartone animato giapponese e non capisco la direzione che la storia sta prendendo. Come se avessi dimenticato di guardare qualche puntata e mi fossi perso qualche pezzo.

Il tempo passa. Siamo a febbraio. Tre mesi dal mio ultimo articolo. Ho perso la passione della scrittura? No. Ho perso un po’ il coraggio di riuscire a fermarmi un attimo e concentrami sul qui ed ora. Se mi fermo, sono perso.

Corro, ricomincio a correre, dopo due mesi ricomincio a fare dei tempi che mi rendono un po’ orgoglioso di me stesso. Ho paura che se tolgo il piede dall’acceleratore quello che potrei vedere e pensare mi possa terrorizzare.
In realtà ho raggiunto un certo grado di consapevolezza. Non è paura. È coscienza. Io esisto nelle mie azioni. Le mie azioni sono la mia volontà: la mia paura della staticità mi ha portato a non stare fermo, ma ad essere allo stesso tempo pienamente perso in me stesso.

I giorni passano. Un piccolo passo dopo l’altro vado avanti. Alla fine non sono altro che io, solo con uno spirito diverso. Meno perduto nel rimuginare, nel passato, a ieri. Più presente nel qui ed ora. Nel tempo che scorre e va avanti. Senza cadere terrorizzato al pensiero che magari domani potrebbe finire tutto.

Dico no più spesso. Mi sento meno in colpa per le persone che non riesco a vedere, anche se mi piacerebbe. Cerco ogni giorno di fare quello che posso, con quello che ho. Cerco di godermi il tempo che passo con chi mi è vicino, anche se ogni tanto l’unica cosa che voglio è stare tranquillo a guardarmi una serie TV o a giocare a qualche videogioco.

Provo ad essere “il migliore”. Penso alle parole di chi considero essere di esempio per me. Nel bene e, forse, anche nel male.

Spero che, in cuor loro, un po’ siano fieri di me. Sapendo che mi sono stati e mi sono di esempio. Anche se, alla fine, quando vado a dormire, cerco sempre di essere la persona che sono.
Il migliore me stesso possibile.

Con tutte le sue incoerenze, i suoi problemi e le sue (piccole) vittorie e sconfitte. Con la consapevolezza, raggiunta con una grande fatica, che non possiamo accontentare tutti. Che i sogni che gli altri hanno per noi non ci renderanno mai felici. Che la migliore versione di noi stessi che noi sogniamo non è la stessa che gli altri immaginano per noi.

E, per quanto possa crederci, credo che valga davvero la pena provarci. Costruire il proprio percorso. Anche se ogni tanto si delude qualcuno. Ma alla fine, non deludiamo l’unica persona che sarà sempre con noi: noi stessi.

Decio

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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