Momenti di cesura. Chiusura. Domani deve essere un altro giorno. Puoi continuare a dirti che non te ne frega niente. Stronzate.
Te ne frega del porre fine a questo momento. A dargli un nuovo inizio. Come quando Amleto si chiede se abbia senso il tutto. A che pro sopportare? Si potrebbe dormire, anestetizzarsi fino all’inverosimile. Prendere un lanciafiamme e bruciare tutto, sperando sempre che dalle ceneri non esca nulla di spiacevole. Amleto valuta. Tutte le opzioni. Non ne lascia neppure una da sola indietro. Solo in quel momento, dopo aver pesato ogni singola azione, si può procedere al passaggio successivo.
Qui. Il cambiamento: la scelta. TO BE.
Essere. Punto. Senza tanti fronzoli. Se stessi, un’emozione, una maschera, una situazione. Una avventura o una scommessa. Un fuoco che non brucia. Dona energia a tutto quello che si tocca. Regalandogli una nuova vita. Non distrugge. Modifica, ripone in un posto migliore. Scatole, cestini, rifiuti o teche che esse siano. L’energia torna. Dopo la scelta. Tutto è connesso: che sia esso uno sbaglio o lo scenario migliore, il paradigma muta se stesso.
Solo in quel momento si riprende la situazione in mano. Le briglie tornano dove devono stare. Il cavallo imbizzarrito si ricorda il suo posto. Insieme si procede verso il domani. La rabbia non se ne andrà se non con il tempo. Continueranno ad arrivare strali dalla foresta. Il punto però è che ora lo sai: sei consapevole che fra le tue gambe vi è una bestia potente che ogni tanto si scorda di essere stata domata; come lo sei che non c’è chi aspetta che tu abbassi la guardia per poi saltarti di nuovo alle spalle. Ma tu procedi.
E, nel dubbio, ci si porta dietro un paio di occhiali da sole per non farsi abbagliare di nuovo. Sia mai.
Decio