L'ossatura - TheCio

L’ossatura

 

Oggi è stata una giornata difficile da portare sulle spalle.

Ho già pubblicato oggi, ma ho cancellato. Anzi, meglio, ho messo da parte. Verrà poi pubblicato nel libro.

Era un pensiero pesante. Bello come può essere solo qualcosa che esce da un fiume di lacrime e dal fuoco del dolore. Non meritava però di essere pubblicato fuori contesto. Non meritava l’importanza che gli ho dato e che gli si sarebbe potuto dare.

Mi dicono che finalmente giro con la schiena ritta. Saranno le ore in palestra. Sarà altro. Era da giovedì che ero fermo e avevo accumulato una notevole quantità di rabbia, odio e nervosismo. Così ho deciso di fare un po’ di corpo libero. Detesto il corpo libero. Non sono coordinato, sbaglio tutti gli esercizi e così devo ricominciare da capo. Ogni volta.

Flessioni, addominali. Giù e su, su e giù. Ogni serie, mi alleggerisco. Problemi se ne vanno. Menate mi salutano. Sudo via ogni cazzo di chilo di merda che mi viene schizzato addosso. Il mio corpo risponde agli stimoli. Più intelligente di me, si adatta alle sfide che ogni giorno gli pongo.

Oggi era il salto della corda. Sono sempre stato una sega. Inciampo. Mi fermo. I lacci mi impediscono di finire una serie in modo indecente. Il gatto salta spaventato ogni volta che quasi cado perché non riesco a non far incrociare le gambe. Mi fermo e riparto.

Scrivere pieni di serotonina è difficilissimo. La testa è leggera. Le canzoni diventano meno malinconiche e più energiche. Sei meno incazzoso. Riesci più difficilmente ad accedere a quel pozzo senza fine che è il dolore. Scavare si può sempre. Avvicinarsi al sole è difficile. Icaro ci ha provato ed è finito spiattellato per terra come uno stronzo.

Ti trovi a metà fra il #fomento ed una distesa apocalittica degna di Mad Max.

Come dopo ogni allenamento vado a pesarmi.

70.2 kg. Da una settimana oscillo fra i 69 e i 72. Sono fiero del risultato ottenuto. Ora è il momento di mettere un po’ di massa, di trasformare la panzetta rimanente in una corazza di muscoli. Ti ritrovi a ventitrè anni a dover convivere con le due eredità genetiche che ti hanno lasciato i tuoi genitori: da una parte una forte sensibilità, dall’altra un metabolismo che sia adatta pienamente alla situazione che stai vivendo. Nel senso che se ti fermi ingrassi come un maiale, se ti muovi dimagrisci. Ma te devi muovere un casino.

70.2 kg. L’essenziale. L’ossatura. Ciò a cui costruire intorno. Le fottute fondamenta del mio essere. Il mio corpo mi fa riflettere. Quando cucino le costine di maiale detesto il grasso. Dicono di tenerlo che non secca la carne. Me ne frego. Per come la cucino io il grasso non serve. Quindi si taglia via. Rimane solo il muscolo. Dolce. Da mordere e strappare via.

Come un macellaio mi metto e taglio via quelle strisce bianche che getto ai cani. Così rimane ciò che voglio: la carne. Speziata, ne faccio risaltare il gusto prima di buttarla ad ardere sulla piastra. La tasto per vederne la cottura. L’avvicino alla bocca per gustarne il sapore.

Rimuovo ciò che è di più. Torna alla mia forma naturale. Quella a cui sono destinato dalla natura. Un corpo sano. Pronto a rimanere a schiena dritta anche sotto la pioggia ed il vento. Ora è il momento di farlo con la mente e la vita: togliere il non essenziale, il grasso. Così finalmente le mie spalle potranno portare il peso senza essere curve. Più muscolo e meno grasso inutile che mi rallenta.

 

Decio

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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