La sindrome di Johnny Depp - TheCio

La sindrome di Johnny Depp

Ormai identifichiamo il povero Jack Sparrow solamente con ruoli simili, Tim Burton e facce strane. Difficilmente riusciremmo a prenderlo sul serio in un ruolo diverso dal solito, ci ricorderemmo le battute che sappiamo a memoria dei film che abbiamo visto un numero di volte imbarazzante.

Ora. Immaginate per un secondo di essere voi Johnny Depp. Vi svegliate una cazzo di mattina e decidete di fare un documentario sulle tartarughe delle Galapagos. Il vostro agente pensa che vi sia preso un colpo alla testa, vostra moglie vi guarda male pensando che con l’incasso al massimo potrà sballarsi con un po’ di keta tagliata male, i vostri figli se ne fregano. Il vostro pubblico esplode sulla rete, diviso a metà fra gli estimatori dei carapaci e quelli che vi insultano, nonostante tutto. Però a voi le tartarughe piacciono. Un sacco. Vorreste averci vissuto con le tartarughe, avete passato una vita a desiderarlo. Nulla vi sembra meglio di questo.

Avete recitato un sacco di parti. E in nessuna di esse avete ritrovato quella sensazione che provavate quando da quindicenni facevate quei video con la macchina da presa di papà alle vostre tartarughe di terra che correvano verso un finto traguardo, deciso da voi e ignaro a loro stesse. Così avete deciso di diventare un attore, di diventare un attore fra i più pagati. E ci siete riusciti. Ora che avete dimostrato agli altri, perchè voi già lo sapevate, che potete fare il grande attore, volete dimostrare a voi stessi che sarete in grado di fare quel cazzo di documentario sulle tartarughe che da anni la notte vi tormenta e lascia svegli.

Così vi mettete sotto. Studiate. Fate un paio di riprese. Fanno cagare. Fate altre ore di decine di riprese. Fanno cagare ancora più delle prime. Ma non vi arrendete, continuate imperterriti a fare quelle riprese. Alla fine ottenete qualche minuto sensato, dopo mesi di fatica. Siete orgogliosi di quei minuti, li sentite come vostri più di qualunque altra performance attoriale.

Intorno a voi i veri amici vi capiscono e provano ad apprezzare. Il mondo intorno invece va farsi un giro intorno alla boa: perchè le tartarughe? Cosa hanno di bello? Ha perso la fiducia nelle sue qualità? Ha paura di tornare a fare l’attore? Non vuole più i soldi? Stanco della vita di Hollywood?

Voi ve ne dovete fottere. Dei tabloid, dei gossip, di tutto il resto. Perchè ora, in questo decisivo e fottuto istante, importano solamente voi e le vostre tartarughe. Dopo tutto, sono il vostro sogno. E se qualche idiota ci prova a rovinarlo, beh ricordategli che in ogni caso sarete sempre un attore migliore di loro.

Ebbro di vita, di immagini, di esperienze, di rifiuti, di selfies e adrenalina. Vivete la vostra vita come volete, cercando di preoccuparvi di fare male, non di farsi male. Fate quello che vi piace davvero, e se ci riuscite fatevi pagare per questo. Avanti, verso la meta, qualunque essa sia. Tanto conta il viaggio e quelle persone che decidono di passare anche solo qualche ora con voi, se quelle ore hanno poi valore sta a voi darglielo.

Perchè Johnny Depp può fare il cazzo che vuole, quando vuole, con chi vuole. Chiaro?

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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