I poeti, gli scrittori, i filosofi, insomma tutti i pensatori e gli artisti hanno sempre provato a dare una definizione di amore. Dico che provano perchè la danno e poi le cose cambiano e allora non ti ci trovi più. Dall’alto della loro presenza riempiono le nostre bacheche di Facebook di citazioni, che la gente condivide e si minpiaccia.
Ci sono le definizioni da condividere quando sei innamorato, quando la storia non va come vorresti andare e trovi una giustificazione, quando la storia finisce, quando tradisci, quando vieni tradito, quando ti innamori mentre sei in una relazione e via dicendo. Insomma, per ogni occasione. Poi arriva l’amore, lo vivi e capisci che ognuna di quelle citazioni ha un senso. In un determinato momento, in una determinata situazione. Che alla fine però lascia il tempo che trova.
Perchè il vero amore è altro. Arrivi ad una certa età. Insomma, qualcosa della vita hai visto. Inizi a distinguere fra amore e voglia di trombare. Riguardi la tua storia, guardi come ti comporti adesso e capisci.
L’amore è un qualcosa di costante. Che si porta avanti ogni giorno. L’amore nasce dopo l’innamoramento. Si costruisce. L’amore non è solo divertente, l’amore è un investimento. L’amore non è solo cuoricini. È impegno.
L’amore, quello vero, è una questione di sbattimento.
L’amore filiale, l’amore genitoriale. Facciamo cose che per nessun altro faremmo mai. Scriviamo quando siamo arrivati, se stiamo bene, quanto e cosa abbiamo mangiato anche se ci costa una voglia di vivere non indifferente. D’altra parte si dice che la propria vita finisca quando inizia quella dei figli: seguirli, coccolarli, sgridarli, aiutarli a capire cosa vogliono fare nella vita.
L’amore fraterno, l’amore amicale.
Se ami qualcuno compi imprese che non credi possibili. Tipo inizi ad andare in palestra.
Da quando ho iniziato ad amarmi la mia vita è cambiata.
Amare se stessi (e non sto parlando solo di quella cosa che noi maschietti iniziamo a fare da soli in adolescenza e continuiamo allegramente in salute ed in malattia, in ricchezza e povertà e finchè amputazione non ci separi) è veramente difficile. Amare qualcun altro ci appare così facile, così ovvio, specialmente se con la loro presenza ci cambiano la vita. Se sono quelle persone con cui possiamo essere noi stessi, che ci illuminano la giornata con la loro vitalità.
Io? Mi sono sempre sentito un sacco di carne senza senso, che si meraviglia se qualcun altro desidera toccarlo e coccolarlo. Di certo io sono una delle persone che conosco che fa più fatica ad amarsi, a fare le cose per me stesso. E la palestra è uno sbattimento immenso. Tanto quanto mi veniva semplice fare cose per altri, tanto mi veniva difficile fare cose per me.
Ho sempre trovato studiare tedioso e spesso lo facevo più per gli altri che per me.
La palestra invece l’ho sempre trovata inutile. Tempo speso per me stesso a me stesso, per rendermi più bello e sano. Insomma, tempo perso.
Invece no. Ho iniziato ad amarmi e così ho compreso meglio l’amore.
Amore vuol dire mettersi in gioco e sacrificarsi. Puoi dire che inizi ad amare veramente qualcuno quando sai che stai facendo qualcosa che non faresti ma non senti il bisogno di rinfacciarlo, perchè ti fa stare bene.
E anche la palestra diventa un qualcosa di bello. Anche se fa male. Anche se ogni tanto mi ci devo trascinare (sempre meno).
Amare vuol dire scoprirsi e meravigliarsi. Compiere imprese che non credevamo possibili. Il primo motore immobile possiamo essere noi stessi, può essere qualcun altro. Ma la sensazione è bella, ti riempie, ti rende completo. Perchè sei andato oltre i tuoi umani limiti.
Rifiutare i voti perchè sai che puoi dare di più. Non cazzeggiare perchè sai che ormai è finito quel tempo. Cercare persone e partner che siano all’altezza delle sfide che ti poni. Passare il proprio tempo con persone che ti arricchiscono, non che ti prosciugano. Concedersi dei piccoli vizi, perchè si vive una volta sola e tanto vale farlo stando bene e godendosela.
E qui, però, finiscono le mie certezze.
Perchè posso aver definito cosa è per me ora l’amore, ma, qualora se ne presenti l’occasione, sono pronto a rimettermi in gioco.
Finalmente.
Decio