Inizierò questa quarta puntata sul mio strano modo di vivere le relazioni umane nel modo in cui consigliavano di non iniziare mai un saggio breve, con una citazione da un dizionario.
Da Urban Dictionary: Masturdating [gli altri significati, LOL],
“Going out alone. I.e. seeing a movie by yourself, going to a restaurant alone.”
Dude I saw No Country for Old Men twice by myself. I’m addicted to chronic masturdating
Tornare single all’inizio è un po’ come i primi mesi di una relazione, solo peggio. Molto peggio. Tutte le “cose belle” sono scomparse, sei tu da solo a solo.
Gli amici ti tirano su, le amiche ridono e finalmente dicono come la pensavi della tipa con cui eri o con cui stavi uscendo, lasciando aprire un mare di bile
che non ti saresti mai immaginato. Un po’ sai che lo fanno per farti stare meglio, un po’ sai che lo provano davvero e questo ti mette uno strano addosso che la metà basta.
Poi il tempo passa e, come appunto quando sei in una relazione, ti abitui a questa sensazione. A questo “nuovo”, anzi, ritornato, modo di sentire la vita. Fa strano non ricevere più i buongiorno e i buonanotte, all’inizio, come fa strano quelle volte in cui adesso invece mi succede. Ti abitui al tuo nuovo “stato sentimentale”, in cui l’unica persona a cui devi rendere conto dei tuoi programmi sei te stesso. Non hai più obblighi, sei completamente libero. Puoi comportarti come vuoi, e l’unico giudice delle tue azioni sei tu stesso, senza dover temere rappresaglie o paranoie perchè non rispondi ad un messaggio. A proposito, questo video mi ha fatto sorridere parecchio.
Di tutto questo potrei elencare tutte quelle cose che chi torna single ama dire a destra e manca, per confermare il suo status di uomo libero. Salvo che a me sembra sempre che chi fa così (anche perchè ci sono passato e perchè l’ho già fatto in parte nelle righe qui sopra) lo faccia perchè ha solo voglia di accasarsi nuovamente, uscendo dalla trincea e salutando i suoi compagni soldati.
Incredibilmente la cosa migliore è il poter uscire da soli, avere la libertà di andare a fare qualcosa nel più assoluto isolamento. Che sia prendere la bicicletta e farsi un giro, una corsa in Burcina, andare al cinema o a sentire una cover band di Battisti. Certo, non sto dicendo che mi piace la vita da eremita e che non vorrei avere qualcuno con cui condividere questi momenti. Quando però, quel qualcuno non c’è, uscire e vivere quei momenti piccoli in cui i pensieri vanno e ti trovi a sorridere guardando le persone intorno a te, queste sono esperienze che valgono la pena di essere vissute. Sinceramente non credevo fosse possibile tornare a stare bene da soli, dopo tanti anni in una relazione. Avevo collegato questi momenti di tranquillità al concetto di condividerli con un’altra persona. Invece, anche da soli, valgono la pena di essere vissuti.
Ok, sono conscio di aver scoperto l’acqua calda, ma credetemi, quando esci da una relazione forte, mica è scontato. Arrivi poi ad associare i bei momenti e le belle situazione agli amici e alla famiglia. Non è facile riuscire a trovare in te stesso e te stesso quelle energie per vivere bene un concerto di Battisti in mezzo ad un sacco di coppiette. Ed invece, questa sera, ci sono riuscito.
Calcutta mi lascia interdetto. Detesto la maggior parte di persone che lo portano a profeta, però la canzone che troverete alla fine l’ho ascoltata troppe volte per poter dire che non la capisco e che non ho passato mesi a ritrovarmici. Ora, però, che ho reimparato a camminare, la guardo e mi fa sorridere ed un po’ mi scalda dentro. E non sentire più il calore delle lacrime sulla mia faccia mentre la ascolto, le dona tutto un altro significato.