Ménage à trois: lo spettacolo. Parte 2 di 3 - TheCio

Ménage à trois: lo spettacolo. Parte 2 di 3

[La storia inizia qui]

Ancora stretto da Arianna, sente il cuore che palpita. Improvvisamente si rende conto di avere anche lui due braccia e ricambia la forte stretta. Sente il seno di lei premere, sorride rapito per due secondi ripensando a quando questo era premonitore di una serata che sarebbe finita benissimo.

Fare la fatidica domanda ora rovinerebbe tutto. Così decide di staccarsi e aspettare che Elisa si giri. Lei sorride a entrambi e fa cenno loro di entrare. Si siedono. Da una parte lui, dall’altra loro due. Decide di rompere il ghiaccio chiedendo loro come si siano conosciute. Mentre le bocche di entrambe si alternano nel racconto, Emanuele annuisce e fa brevi cenni di assenso. Non ascolta una parola di quello che gli stanno dicendo. Potrebbero avergli spiegato il Teorema dei Due Carabinieri e lui avrebbe continuato a fare di sì con la testa. Ecco, come si sente.

Ai suoi lati due gendarmi femmine. Lo portano verso il palco. L’atto finale. Nel primo atto conosce e vive la relazione con Arianna. Nel secondo, Arianna lo saluta e rientra quel personaggio che pensavano tutti essere solamente di fondo, quando si rivela essere la seconda coprotagonista di quest’opera. Ed ecco qui, il nostro eroe romantico, così vicino alla tranquillità che andava ricercando, che si trova costretto a smascherarsi di fronte al pubblico attonito. Tra poco giungerà il momento in cui dovrà rivelare di avere il cuore diviso fra due donne, l’una più diversa dall’altra. Si era ormai arreso alla paralisi amorosa, tutto il resto nella sua vita progrediva e quindi non gli sembrava giusto dover eccellere anche nelle relazioni.

Forse che il nostro protagonista prenderà la situazione in mano e confesserà finalmente questo suo essere diviso, scisso? Lascerà finalmente andare tutto, come Giorgio gli consiglia da anni? Dopo tutto, ha trent’anni e non ha ancora combinato niente di maturo nella sua vita. Certo, vive fuori di casa, non deve più chiedere soldi alla famiglia, ha un curriculum invidiabile ed invidiato. Ma a parte questo, non si sente completo. Gli manca qualcosa. Ha un buco dentro di sé che nella sua vita era stato riempito solamente da loro.

Arriva la cameriera.

Una ragazza asiatica di vent’anni. Bellina, il viso ancora portatore di qualche segno adolescenziale. Affannata, chiede loro quali piatti vogliano. Arianna ed Elena ordinano come se fosse la decima volta che entrano nel locale. Emanuele le guarda. Così diverse. La prima chiede consiglio su ogni piatto, se è buono, se il pesce è fresco, insicura. La seconda procede metodicamente, citando a memoria le sigle dopo averle lette solamente una volta. Quando arriva il suo turno si copre con il menù, suscitando l’ilarità delle tre donne. Nel dubbio, ordina due piatti e una bottiglia di vino. Tanto tutti e tre i commensali sanno che finirà a mangiare i piatti delle due dame, che ordinano sempre ma poi si vergognano a finirli.

Così la cena procede in quel modo strano. Con Emanuele che spiccica tre parole e le due donne che fanno di tutto per non farlo sentire in imbarazzo. Come se sapessero. Non riesce a fare quella domanda. Da prima ha recepito, mettendo insieme quelle tre o quattro parole che ha captato, che si sono conosciute su un qualche sito di affitto di case, una delle diecimila piattaforme. Così, per caso, senza neanche una amicizia in comune. Come diamine era possibile. Sorridono entrambe. Ridono. Di lui o con lui? Nel dubbio non può parlare dei suoi amici. O di tutte le altre centinaia di cose che entrambe sanno di lui. Così tenta di reggere la commedia parlando con Arianna di quei posti di Milano che conoscono loro due, di quei circoli Arci in cui andavano ad ascoltare musica di dubbio gusto. Della fine che hanno fatto tutti quei cantanti e gruppi che andavano tanto di moda. Sa che Elisa è totalmente aliena a questo genere di argomenti, così può tirare un attimo il fiato.

Quando poi scopre che Elisa è andata la sera prima a sentire con Arianna i Ministri all’Alcatraz. Iniziano a disquisire sui pregi e difetti del nuovo album. Elisa si mette strenuamente a difendere le loro nuove scelte stilistiche, quando invece Arianna sostiene che sarebbero dovuti rimanere indipendenti senza firmare un contratto con la Universal. Di nuovo senza parole, capta dietro alle parole di Elisa una conoscenza che è vera, come se da anni ascoltasse i loro cd. Come è possibile che non gliene abbia mai parlato in tutto questo tempo? Ok, parlavano poco di musica, questo è vero. Ma in ogni caso continuava a chiedersi se fosse realtà o un sogno. Come quando a vent’anni si era trovato davanti a sé la madre della sua fidanzata adolescenziale ad un colloquio di lavoro per uno stage, che ovviamente non aveva superato. Non tanto per la conoscenza pregressa, quanto perché aveva passato tutto il tempo a fare allusioni e avances. Ricorda ancora la risata con cui venne liquidato, fiero di aver rovinato una importante occasione lavorativa al fine di creare una storia da raccontare ad amici, nipoti e future ragazze.

All’angolo, prova un nuovo approccio. Sa che sta per entrare in un territorio ostile. Emanuele non è mai stato bravo a giocare a parole. Per lui contano i fatti, i numeri. Ha sempre visto il dialogo come una scherma. Così si trova lì, deciso a non togliere la maschera e a non mostrarsi come il Gobbo di Notredame che è. Di fronte a due bellissime, lui è lì, inerte, bruttino. Sente un rivolo di sudore che gli cola dalla pelata. Non capisce se sono le luci del locale o la terribile situazione in cui lo stanno ponendo. Decide quindi di tentare il tutto per tutto. Se deve andarsene dal palcoscenico del dramma che ha deciso di vivere, allora sarà con un botto.

Inizia a giocare con Elisa. In modo titanico flirta. Inizia a far domande di cui sa già la risposta, per poter vedere come si comporta lei. Risponde esattamente con la verità, null’altro. Scopre che sarà lei a gestire il lancio del nuovo prodotto in Italia. Le chiede, visto che comunque era del settore fino all’altro ieri, come mai stesse vivendo con un’altra persona. Lei risponde a lui che i soldi sono soldi e dato che è totalmente libera da un punto di vista sentimentale, preferisce esserlo ancora a lungo. Il gioco lo stanca. Lui continua imperterrito. Come se non fosse lui quello che stava iniziando a balbettare, quello che doveva sfogare il nervoso facendo su e giù con la gamba destra.

Si morde le guance e continua. Decide di portarla in un settore in cui sicuramente si sarebbe trovata in disaccordo con Arianna, che guardava il tutto in modo abbastanza distaccato. Nota solo ora che lei sta osservando Elisa con quello sguardo che una volta riservava a lui. Totalmente stranito, decide di riservare l’attacco per un secondo momento. Chiede scusa, si alza e va in bagno. Arianna approfitta e si unisce a lui, prendendolo a braccetto.

Lei inizia a sperticare lodi per Elisa, per come li vedrebbe bene insieme. Lui non la degna di uno sguardo o di una risposta. Si limita ad accelerare il passo verso il bagno. Libera la vescica, si lava le mani e tenta di darsi una sistemata. Si toglie la felpa, per notare due pezze giganti. Non poteva andare meglio. Oltretutto Elisa pone sempre una attenzione maniacale a come si vestono gli uomini, sa che sta giocando una battaglia già persa in partenza.

Era così deciso a sferrare l’attacco finale pochi minuti prima, quando esce dalla toilette sconfitto, dentro e di fuori. In modo incredibile trova Arianna già seduta che parla sottovoce con Elisa, ridacchiando mentre lui si siede. Arrivano i piatti ed iniziano a mangiare. Sembra che lo vogliano lasciare tranquillo, per un po’ almeno. Così si dedica ai piatti, per cercare di non notare come loro due si stiano parlando con una certa affabilità. Si ricorda il consiglio di suo nonno. Gli diceva sempre che in situazioni di questo genere non bastava porsi in seconda posizione, nemmeno in terza. Doveva pensare come se fosse fuori dalla situazione e qualcuno gli stesse raccontando quanto stava accadendo.

In questo modo inizia a intravedere particolari che fanno scricchiolare il racconto di come si siano incontrate. Inclina la testa leggermente a destra. Nota come si scambiano i piatti. Non è affatto la prima volta che cenano fuori insieme. La verità gli si palesa davanti, senza doverla esplicitare. Quelle due si conoscono da anni. Almeno quattro. Due anni fa Arianna aveva passato un periodo decisamente nero e Emanuele non era riuscito a starle vicino. Ricorda che lei aveva citato una amica di nome Irene che le aveva dato una mano, salvo poi scomparire nel mare delle amiche di cui a Emanuele, sinceramente, importava ben poco. Sì, perché Irene non mangiava il tonno nei ristoranti giapponesi e Elisa le stava proprio passando i pezzi di tonno.

Capisce di essere stato già smascherato, che il pubblico ha visto scene che a lui mancano. Che tutti, tranne lui, sanno che vive da anni dentro una grande bugia. Si sente tradito da entrambe. Se lo hanno a cuore, se gli vogliono bene davvero, perché hanno permesso che lui per anni rimanesse in balia di questo stallo? Poi porta alla bocca un pezzo di salmone e capisce che il suo tumulto interiore è totalmente suo. Che la relazione che vede davanti a lui lo riguarda sicuramente in qualche modo, ma non è lui al centro. Sicuramente sarà uno dei fattori per cui si trovano ad essere amiche intime, ma ci sono tante storie che lui non sa di cui loro sono state protagoniste. Lo avverte dal malcelato modo in cui Elisa finge di chiedere ad Arianna se vuole del vino rosso, quando tutti e tre sanno che Arianna beve solo rosè e vino bianco.

Si tranquillizza. Smette di sudare e la gamba si ferma. Inspira ed espira. Muove la testa a sinistra e le interrompe. Così Quasimodo toglie la sua maschera e toglie anche la loro. Confessa che la sua vita sentimentale è fittizia. Che dopo loro due non è più riuscito ad avere il cuore per nessun’altra. Che ora finalmente sente il cuore battere. Che si sente umano, nudo come un verme, esposto nella sua bruttezza di fronte alla loro bellezza. Che sono tutto quello che ha sempre cercato e voluto e che una parte di lui avrebbe voluto non averle mai conosciute, non averle mai baciate, non averci mai fatto l’amore. Che non capisce per quale diamine di motivo si sia ostinato ad averle nella vita. Che si odia perché le ama troppo per poterle lasciare andare. Che si fottano le convenzioni sociali, per lui è così. Prima che se ne rende conto si trova fuori dal locale, dopo aver lasciato il conto pagato sul tavolo.

Lo trovano che piange, seduto. Elisa ha una sigaretta in bocca, Arianna gli chiede scusa. Perché entrambe sapevano già tutto. Avevano deciso di giocargli questo gioco come ripicca per non esser mai stato veramente sincero con loro. Perché questa alchimia che si era andata a creare fra loro due era merito anche suo. Emanuele è stremato, senza energie. Chiede di essere lasciato in pace. Elisa lo prende, lo alza e gli molla uno schiaffo.

Lui inizia a ridere, continua a piangere, ma quelle lacrime scendono perché è bellissimo sentire la pelle nuda che viene sferzata dal freddo di gennaio. Finalmente si sente come gli altri, fragile, irrealizzato, incapace di dare e donare un senso a quello che ha combinato finora con queste due. Che sono amiche, o forse qualcos’altro.

Emanuele è conscio che questo sarebbe il momento giusto per andare via dalle vite di entrambe, che capirebbero. Potrebbe finalmente liberarsi da quel giogo che ha caratterizzato gli ultimi otto anni della sua vita. Lasciarsi andare con quella ragazza con le lentiggini che ogni tanto lo viene a trovare in sogno. Ormai però è rimasto lì. E allora decide di vivere quella serata fino alla fine, conscio che la sua armatura è stata distrutta, che nessuno dei suoi tatuaggi potrà difenderlo dalla realtà nuda e cruda, da quei sentimenti che ha sempre negato con tutti tranne che con Giorgio.

Prende iniziativa e le porta in quella birreria vicino ai Navigli. Le prende entrambe a braccetto, ebbro di sentimenti contrastanti e domande. Quanto sanno di lui? Quale è ora l’immagine che avranno nelle loro testoline sante? Cosa diamine pensavano di ottenere torchiandolo in quel modo? Perché stanno ridendo tutti e tre come se fossero anni che escono insieme? Quale è il significato di tutto questo?

Si immagina a chiamare gli amici nel bagno della birreria. A chiedere consiglio. Decide di mandare loro una foto di loro tre. I commenti idioti sono immediati. FINALMENTE. BUTTAGLIELOOOOOOO. ERA ORA!!! DAJE EMA

Allora Giorgio aveva parlato. Stronzo.

Lui ride, loro ridono. Lui ricomincia a piangere e loro ridono ancora di più.

Deco

 

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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