Perché festeggiare(?) - TheCio

Perché festeggiare(?)

Erano le tre e ventisette del mattino. Guardavo il soffitto, poco prima di addormentarmi e mi chiedevo “Perché questa sera abbiamo fatto una festa?”

Se uno ci pensa non c’è proprio niente per cui festeggiare.

Il mondo va all’incontrario, sembra che stiamo tornando negli anni venti. Dove una volta c’era curiosità, ora c’è paura. Dove c’era fiducia, c’è volontà di trovare doppi e/o mezzi fini. Dove c’era unità, c’è divisione. Chi dovrebbe impegnarsi si nasconde dietro alle proprie dita.

Ora, domani è il mio compleanno.

Parlando di scuse, è sempre stata una ottima scusa per fare festa. Un altro anno su questa terra a rompere le palle. Quindi, ci sarà un motivo, dietro al quale ci si riunisce e si decide, consapevolmente, di lasciare andare tutto, per una sera.

E cosa ci unisce? Il fatto che siamo giovani? O è qualcos’altro?

“Noi siamo quelli che alle medie venivano messi da parte, che dal liceo in poi hanno deciso di mettersi una maschera e far finta di vivere la loro parte nel mondo, continuando però a rimanere fuori da esso”.

Non è questa l’idea base di una comunità? Di un gruppo di persone? O sto forse esagerando?

Non ne sono sicuro, ma quello che sento dentro ripensando a tutte le feste che ho organizzato negli anni, quelle venute bene, quelle venute male, quelle che neanche mi ricordo, ci rifletto sopra e mi rispondo che, alla fine, abbiamo tutti bisogno di un momento in cui rilassarci.

In cui far uscire tutta la merda che accumuliamo, giorno dopo giorno.

Lasciare Andare

Non credo che sarò mai abbastanza adulto per poter giocare a fare la persona matura senza avere una valvola di sfogo. Serve a questo festeggiare. Come serve la musica, come servono i videogiochi o lo sport.

Per sentirsi vivi. Cercando il limite, oltrepassandolo magari ogni tanto. Ed è questo, questi brevi momenti in cui canto Numb a squarciagola, in cui mi disinteresso di tutto ed importa solo il battito del mio cuore e la voce robotica che mi dice “Sei al quarto chilometro”.

Ci sono modi più sani, modi meno sani, ma in tutti questi, riusciamo ad avvicinarci un poco di più a chi siamo davvero. Ad essere più veri, trasparenti, noi stessi. Tutte le costruzioni che mettiamo su con tutta quella fatica crollano e siamo solo noi, nudi, di fronte ai nostri amici o a degli sconosciuti.

A mettere pace a tutte quelle situazioni di discrepanza fra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, fra le risposte che diamo e quelle che vorremmo dare. Fra il mondo che viviamo ed il mondo che vorremmo vivere.

Per Funzionare

C’è stato un periodo recente della mia vita in cui mi costringevo a mascherarmi anche fuori dal lavoro o da altri scenari. Lo ricordo come un periodo pesante, inutile.

Vogliamo stare meglio come persone? Troviamo Persone con cui essere noi stessi. Cerchiamo altri esseri umani con questo bisogno. Parliamo. Confrontiamoci. Lasciamoci andare.

E quando li troviamo, festeggiamo. E includiamo. E invitiamo. Perché più grande è la festa, più ci si diverte.

Meno a pulire, però.

Un abbraccio,
Decio

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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