Pezzettini di vita e morte. #1 - TheCio

Pezzettini di vita e morte. #1

Finalmente c’era riuscito. Un caffè, lui e lei. Da soli. Era passato un anno. Si era avvicinato a lei da distanza. Lei non lo sapeva ma lui la osservava dal primo anno. Fra un corso e l’altro, una laurea ed uno scambio lui aveva sempre fatto in modo di finire in corso con lei. Non importava che fosse fidanzato, gli piaceva sapere di poter dire che frequentava un corso con lei e che ogni tanto poteva guardarle i capelli.

Arrivato alla fine del quarto anno era finita la sua storia d’amore. Erano diventati l’uno il materasso dell’altra, qualcuno su cui riposarsi. Nulla che fosse paragonabile all’inizio della loro relazione, nulla che potesse definirsi come amore. Intanto, in questi anni, lei era sempre stata presente. Agli esami, nelle aule studio, alle presentazioni dei lavori di gruppo. Per quattro lunghi anni aveva sempre fatto finta di nulla. Quando faceva domande ed esponeva di fronte alla classe non si era mai soffermato su di lei, non le aveva mai chiesto l’amicizia su Facebook, a differenza di quasi tutti i suoi compagni di corso.

Il fatto che fosse fidanzata con un modello e bellissima, avrebbe dovuto far desistere chiunque. Ma lui no, ostinato, aveva iniziato questa sua piccola guerra persa. Le si era avvicinato finendo con lei in un lavoro di gruppo al primo semestre. Limitandosi a prendere parte agli incontr. Poi qualche aperitivo tutti insieme per festeggiare. Il secondo semestre, che caso, l’ultimo corso di nuovo assieme. Appunti scambiati, incontri in biblioteca con il gruppo di studio.

Ultimo esame, ultima sessione. Promesse di rivedersi a Milano durante lo stage estivo con gli altri. Così, dopo un anno di attenta pianificazione, l’innocente domanda: “Oggi sei libera per un caffè?”

Era un sabato mattina come un altro per lei. Aveva dormito dal suo ragazzo, la sera prima erano andati a ballare. Quelle piccole abitudini di una relazione ormai consolidata nel tempo. Lo aveva salutato con un bacio sulla fronte prima di andare a prepararsi per la colazione. Uscendo di casa gli aveva messo su il caffè, dopo aver attaccato un post-it al cellulare con la sveglia impostata precisa precisa per quando sarebbe stato pronto.

Tutta pronta, arriva e lo trova in lacrime.

Si parlano, lui le racconta tutto. Della fine della relazione con la sua ex, del fatto che lei era sempre stata una piccola costante della sua vita in questi anni e che le aveva chiesto questo piccolo innocente incontro per parlargliene. Per farle capire quanto lei, con la sua sola presenza, gli avesse permesso di ricominciare a credere in se stesso. Del fatto che lei, una dea, avesse iniziato a rivolgergli la parola.

Piccole azioni che forse per lei non avevano nessun significato speciale, per lui erano una piccola rassicurazione di essere ancora un essere umano piacevole da avere attorno. Sopratutto quando a dirlo era lei, quella ragazza, anzi quella donna, di cui lui aveva sempre avuto timore. Non se lo aspettava affatto. Dopo averlo abbracciato e riscaldato un attimo, gli dona un piccolo fazzoletto e gli sorride.

“Sai, Mirco. Non immaginavo tutto questo, per niente. Certo, di te mi ricordo dal primo anno. Sei cambiato, ma mi sei sempre rimasto impresso. Sarà la tua camminata o i tuoi interventi, ma di certo non passi inosservato.”

“Oh.” Ha smesso di piangere, ha gli occhi rossi e si sente totalmente senza energie.

“Io però penso che tu abbia fatto tutto questo, quest’anno, solamente per difenderti. Hai scelto me, una ragazza fidanzata, solo perchè inarrivabile.”

“Già. Elisa…”

“Sì?”

“Sei sempre per me stata la ragazza perfetta, ma credo nel colpo di fulmine, credo che anche se avessi voluto davvero, fra noi non ci sarebbe mai potuto essere niente.”

“E allora perchè hai scelto me?”

“Perchè sei una idea fatta carne. Perchè tutte le cottarelle di fronte a te diventano una steppa di nulla, perchè… Perchè non ho più coraggio.”

“Ti ha fatto male eh, fallire?”

“Sì.”

“Guarda che è umano. Tutti falliamo, in un modo o nell’altro. Tu hai fallito per amore e quando l’amore è scomparso è normale sentirsi un po’ cretini, ma usandomi come distrazione non tornerai mai a vivere.”

“Lo so.”

“Certo, è bello sentirsi lusingata, sentirsi speciale per qualcuno. Sai, il mio ragazzo ormai mi lascia come scontata, non mi salta più addosso, devo sempre fargli capire quando voglio un po’ di compagnia.”

“Mi sembra impossibile.”

“Eppure…”

“Eppure io ho bisogno di te, di sapere che esisti. Che posso vederti e sentirmi un po’ più vivo.”

“Mirco, se non affronterai il dolore, non tornerai mai vivo. Certo, posso esserti sempre piaciuta. Ma non mi ami. Non puoi amarmi! Non mi conosci!”

“Ma…”

“Ma niente. Hai passato un anno a scappare da quello che provi. Ti manca lei vero?”

“Molto. Mi mancano le nostre cose, l’odore dei suoi capelli, farle i massaggi il venerdì sera quando tornava stanca da lavoro…”

“Ecco, vedi? Mi hai usata per non affrontare la fine della tua relazione.”

Lì, ricomincia a piangere.

“E sopratutto, devi imparare che ci vuole tempo per ricominciare. Abituarsi alla fine, ricominciare a vivere. Ti chiederai che ne so io, di queste cose. Ci sono tante cose che di me non sai, ci sono tante cose che sono peggio della fine di una relazione.”

Lui la guarda e annuisce.

“Non sai quanto ti sono grato.”

“Ti sono grata anche io. E credo che sapevi già che sarebbe finita così. Quindi secondo me hai appena fatto il primo passo. Sai che è il più duro per ricominciare a uscire nel mondo vero?”

“E quindi, ora che devo fare? Provarci con altre?”

Lei scuote la testa.

“Non hai capito proprio niente. Capirai.”

 

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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