Sarò la sabbia nell’ingranaggio. Il sassolino nella scarpa. Il dubbio che ti coglie nella notte e ti tiene sveglio. Quella nota così bassa che ti fa gracchiare lo stereo. Lo smile con una parentesi in più. La mail a cui pensavi di aver risposto e invece ti guarda ancora in alto dalla lista della “POSTA IN ARRIVO”.
Il foruncolo sulla fronte prima di una serata importante. Il capitolo che non hai studiato. L’esercizio che hai sottovalutato.
Sarò l’errore che credevi che tutti si fossero dimenticati. Ti aspetterò, mentre cammini per andare a casa, ti morderò le caviglie. Sarò lo sconfitto rancoroso, che non aspetta altro che tu cada per passarti sopra. Non mi muovo di un centimetro, ma quando cadrai, sarò più veloce di te.
Non è questione di competizione, ma di attitudine. Non si tratta di raggiungere un obiettivo prima degli altri, di avere la supremazia o di affermarsi. Rimane una questione di forma della mente: essere ciò che ricorda a tutti che un altro modo è possibile. Che esiste ed è lì, pronto, ad entrarti sui denti. Che il mondo che vuoi davvero è solo ad un passo, che non hai il coraggio di fare.
Sarò la decisione che avresti voluto prendere, la carriera che avresti voluto fare. Sarò l’azione che non hai il coraggio di fare, lo status quo che non vorrai cambiare.
Ogni giorno costruiamo e distruggiamo e ci sono giorni in cui ci sembra di fare dieci passi in avanti, solo per farne altri trenta indietro il giorno dopo. Ad un certo punto però dobbiamo ammettere a noi stessi di avere il controllo, che è finita l’epoca dell’essere in balia più totale degli agenti esterni.
Non sarò in cima ai banchi, non farò discorsi motivazionali, non cercherò una terza e neanche una quarta via. Prenderò la strada maestra e la batterò come nessuno ha mai fatto. Mi odierai perché sarò quello che se ne frega, quello che ha in mente dove vuole andare e come arrivarci.
Perché ogni notte, mentre tu dormi, sogno i miei prossimi passi e li metto uno fin fila all’altro e tu sarai solamente l’ennesimo ostacolo da sorpassare, oltrepassare o da attraversare.
Sarò oltre i tuoi giochetti, le tue identità, le tue rivendicazioni, le tue ambizioni e le tue supposizioni. Prenderò a calci in faccia tutto ciò che ti spaventa della vita e mi odierai per questo. E mi detesterai perché del tuo odio non saprò che farmene.
Sarò le risposte alle domande che non osi farti.
Il tempo per le incertezze, per i dubbi, per la rabbia è finito.
Giunge il tempo della certezza, della rivolta, della tensione di ogni singola azione al fine ultimo.
Sarò quello che non avrei mai pensato di avere il coraggio di essere.
E per arrivare lì, ogni giorno, metto un piccolo mattoncino sopra l’altro. Lascio indietro parti di me, attitudini, comportamenti, riappropriandomi di quello che è mio dalla nascita: la mia vita. Togliendomi di dosso le catene delle scuse, del qui ed ora, di tutte quelle centinaia di problemi che ci appesantiscono e ci impediscono di volare, alla ricerca di ciò che vorremmo essere.
Ogni giorno, passo dopo passo, secondo dopo secondo.
Sarò.
Ma non sono.
Ancora.
Decio