Se fosse facile capire come si fa a vivere, sarebbe tutta un’altra storia. Se potessi sommare tutte le volte che ho perso tempo in attività e pensieri inutili, a quest’ora avrei scritto tre o quattro libri. Se si potesse tornare indietro con la conoscenza di adesso, quanti altri errori avrei potuto fare?
Mesi fa ricordo che una collega mi guardò e mi disse “Beh la avrai facile!”.
Facile è un punto di vista. Facile è rimanere sempre fermi ed ancorati dove ci lamentiamo tanto, ma alla fine, ci piace. Facile è spendere le proprie giornate a martirizzarsi senza però fare nulla per mutare di un centimetro la situazione.
Certo. A posteriori non è stato poi così difficile. Ma quanta fatica a tenere chiusa la bocca. Ad essere diplomatico. A non dire sempre le cose in modo diretto, ma cercare sempre di condirle per non essere troppo scortese o stronzo.
Se fosse facile di sicuro dormirei la notte. O forse, facile lo è per davvero, ma me lo rendo io difficile. Ed anche questo è un qualcosa che spesso e volentieri mi sento dire. Capita che nella mia vita incontri delle persone e che ci si trovi bene a vicenda. Poi, passa il tempo, e si accorgono che per me alcune cose sono difficili, mi guardano e: “Perché la fai così difficile?”.
Una volta ci stavo malissimo per questa frase. Ora semplicemente ho accettato che, per me, certe cose, sono difficili. Intorno a me la gente minimizza, mi guarda e sorride, come se fossi un po’ scemo (cosa che sicuramente sono).
Sì, con il tempo, la terapia, la pazienza, l’accettazione, molte cose che prima per me erano impossibili sono diventate difficili, fattibili ed infine tranquille. Non dimentico però la fatica, la stanchezza, il dolore, tutta la strada fatta per arrivare e poter dire “Ok, riesco a farlo.”
Viviamo in un mondo di fenomeni, tutti arrivati, tutti bravi, tutti sicuramente molto più avanti di te.
Tutti con la verità in mano e sicuramente con un punto di vista più intelligente del tuo.
Io sono arrivato a potermi mettere in dubbio e ad accettare il cambiamento come parte costante della vita. Certo, ogni tanto, tutto questo mi torna indietro e picchia pesantemente. Però, per ora, non è troppo difficile.
Mi chiedo solo questa ultima domanda: se tutto questo, se la vita in generale, voi che mi dite, anzi, ci dite “è facile” (con tutte le sue variazioni annesse e connesse, che partono da “fregatene” a “capirai” e che purtroppo ogni tanto mi sento usare anche io), pensate che noi siamo dei poveretti in grado di non comprenderlo? Che non piacerebbe anche a noi semplicemente che fosse “facile”?
Decio