Ad un certo punto è naturale, lo si capisce. Si diventa pronti per qualcosa di nuovo. Il passato diventa un bel ricordo, non un bagaglio. Si fa pace con se stessi, con i propri errori, e ci si libera, un po’, di quella paura di sputtanare tutto.
Riconfigurandosi, cambiando i propri parametri ed il proprio essere, un po’ morendo ed un po’ rinascendo, si esce cambiati da quel lungo processo che è la fine di un modo di vedere le cose. Purtroppo nel percorso si faranno errori, si sbaglieranno approcci e si faranno scappare persone che magari avrebbero avuto voglia di conoscerci.
L’importante, però, è capirlo.
Ogni tanto mi viene quella malinconia di chi ha amato. Chi non ha mai dato se stesso totalmente per un altro essere umano non potrà mai capirlo, e auguro a tutti di provarlo, una e più volte durante la vita. Quando sei lì, arrivi ad un traguardo, ti giri e vorresti la tua compagna di squadra a farti il tifo e a gioire con te, o a sfotterti perché è arrivata prima o ti giri e sei tu, che la sostieni, facendola correre più veloce.
Nuove maratone, nuove corse.
È incredibile ma ad un certo punto si smette di guardare quel punto e se ne guarda un altro. E si vede che ci sono gli amici, che forse fin da prima urlavano più forte ma mica li sentivi. La tua famiglia, strana e grande, che c’è sempre stata e ci sarà sempre. E poi, nella pozza per terra, un riflesso, che ti sorride, o meglio ci prova, dato che sta pian piano imparando.
E tante nuove persone, che ti sorridono, che “Il Decio? Come non lo conosci? È simpatico! Ha un blog!”.
Vedi negli occhi di chi ti fa il tifo quella stessa solitudine che ogni tanto ti prende. Capisci che magari si è tutti lì, che si beve, si balla, si ride ma alla fine si è presi dagli stessi problemi. E ringrazi che i tuoi problemi siano solo questi.
Ora.
Ho capito che siamo tutti un po’ soli. Però, come le coccinelle, ci si fa caldo a vicenda, fino a che non si riaccende quel fuoco che si era spento e si è pronti. A scambiarsi qualche sguardo, a fare qualche figura di merda, a cercare di capire se quel cenno era un incoraggiamento o uno sbaglio.
E intanto, si corre.