Una volta che in un rapporto ci si spoglia delle reciproche resistenze, o anche quando solo ci si concede di vedere qualche sprazzo della persona sotto la maschera,  ci conosciamo un poco di più.

Una volta spogliatisi completamente di ogni tipo di resistenza e frizione si ha la fortuna di vedere la totalità dell’altra persona. E credo che sia qui che il gioco diviene vero, perchè ne vediamo i lati oscuri e chiari, entrambi posti sotto la luce al massimo delle loro potenzialità. Non c’è più ritorno. Ma non da quello che vi aspettate.

Sì, si vede la totalità della propria persona. Ma il suo lato oscuro si approccia con tentacoli al vostro lato chiaro, e il suo lato chiaro risplende e fa vedere quanto di nero c’è in voi.

Siete capaci di vedervi allo specchio allo stesso modo? Quando sapete che condividete il vostro corpo con due creature: una di luce e una di totale oscurità. La vostra parte migliore vi ricorderà sempre chi potete essere e non siete, le occasioni perse, le ipocrisie dei risultati che pensate di avere ottenuto. La vostra parte peggiore invece vi farà credere di essere solamente un essere composto dal nero dell’umanità, incapace di provare genuini sentimenti e di liberarsi dei sensi di colpa.

Mentre il corpo nudo di chi vi sta davanti è una armonia, voi siete la personificazione della dissonanza.

O almeno, lo pensate.

Voi siete voi, noi siamo noi, io sono io.

Siamo composti da tante dinamiche, ma la vita che stiamo vivendo non è nè la vita della versione migliore di noi nè quella del nostro mostro. Sono solo nella nostra testa. Possiamo contarcela finchè vogliamo ma la svolta è quando accettiamo chi siamo nella più totalità. Chi potremmo essere per definizione non esiste, che sia un sè migliore o peggiore.

Per questo spogliarsi davvero fa paura.

Per questo essere indifesi, fare all in è una prospettiva che ti raggela. Non vuoi perdere quel poco che hai acquisito, pensi di non essere pronto ad affrontare altro dolore.

Tutte cazzate.

L’opportunità è una. Lo sai tu, lo sa lei e lo sanno gli altri. Meglio vivere un momento di dolore o una eternità di se fosse? Troppo facile trovarti davanti alla verità, sapere che basterebbe dirla e poi tirarsi indietro per vivere quella terribile tortura cinese.

Il mio sè migliore lo farebbe, il mostro si vergogna di farlo.

E io?