Tre - TheCio

Tre

Non sapeva davvero cosa aspettarsi. Non la vedeva da tre anni. Via SMS solo convenevoli. Qualche augurio per le feste. Sempre per il compleanno.
Niente di più.
“Sono a Roma. Hai tempo per bere qualcosa?”.
Gli era cascato addosso.
Aveva risposto senza pensare.
“Si. Dimmi quando e dove”.
Più tardi non si sarebbe pentito della schiettezza di quel messaggio.
Seduto sul muretto stava in silenzio. Non aveva nemmeno voglia di fumare.
Non era agitato o impaziente. Solo non sapeva cosa aspettarsi.
Era in anticipo. Ada sarebbe arrivata in ritardo.
Si era messo a girovagare tra le bancarelle. Improvvisamente si era reso conto di non aver portato niente con sé.
Niente per lei.
Sospirò. Era già successo di lasciarsela scivolare via tra le dita senza neanche un filo immaginario a cui aggrapparsi.
Non imparava mai.
C’erano oggetti di ogni tipo e nonostante l’ora la gente si accalcava intorno ai banchetti.
Mentre soppesava un ciondolo in legno la vide.
Era seduta per terra a gambe incrociate.
Non aveva più la maestosa chioma con cui l’aveva conosciuta. Un taglio corto,piuttosto. Con un ciuffo sugli occhi che spostava di continuo con il dito.
Stava arrotolando una sigaretta. Evidentemente aveva ricominciato. Le sue mani sottili lo affascinavano. Aveva un anello argento al medio. Sembrava avesse la forma di un uccello, ma da lontano non si poteva dire.
Si era alzata in piedi. Sembrava agitata. Si spostava con piccoli passi. Fumando.
Ada in anticipo,le cose cambiano.
Giuseppe sorrise.
Ada aveva una tutina blu. Corta. Sulle spalle un maglioncino leggero e una sciarpa verde al collo.
Le cose non cambiano mai.
Restò a guardarla. Aveva sulle spalle una sorta di pesantezza. Come di una responsabilità che ci si è presi senza pensare. Era attenta ad ogni movimento,ma non cercava nessuno.
Se quella era la trasformazione in una donna adulta allora a Giuseppe piaceva davvero.
Fece qualche passo verso di lei.
Si voltò. Lo vide. Ada scoppiò a sorridere.
Certe cose sono davvero immutabili.
Quello sguardo e quel sorriso.
Giuseppe abbassò gli occhi. Ada fece due saltelli  e lo raggiunse.
Lo abbracciò forte. Come se il tempo non fosse trascorso. Come se non avessero concluso altro nella vita. Come se lo scopo fosse quel momento.
Un lembo della sciarpa scivolò dal collo di Ada. Lei non se ne accorse neanche.
Lo sguardo di Giuseppe cadde lì. Appena sotto la clavicola. In piccolo. Tre parole.
Quelle lì. Che lei aveva sempre giurato di aver paura di fermare.

Chissà cosa era stato. A farle abbandonare la paura. A tirare un respiro profondo e poi farlo. Sperava fosse stata la gioia,sicuramente niente di superficiale,conoscendola probabilmente un momento di dolore.

Pensò a tutto quello che non le avrebbe detto. Alle domande che lei non gli avrebbe fatto.

Sospirò, sistemandole la sciarpa.

Anna

 

A cura di Ospite

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.