Ci sono certi momenti nella vita di una persona in cui tutto assume un suo senso. I piccoli pezzettini si attaccano l’uno vicino all’altro e quei dati che presi da soli non ti significano nulla, assumono un significato superiore. Citando Frankenstein Junior “il destino è quel che è, non c’è scampo più per te”. Io credo che ognuno sia il fabbro delle proprie fortune, ma allo stesso tempo ogni tanto le piacevoli o meno casualità ci portano a dover assumere un ruolo. Può piacerci o meno, starci stretto, possiamo decidere con tutto noi stessi che non siamo noi e vogliamo combatterlo, ma alla fine torniamo sempre lì.
Vorrei fuggire da certi schemi comportamentali che mi porto dietro, vorrei che non fossero più miei e vorrei poter cambiare la realtà a mio piacimento. Voglio tante cose, sulla carta. Nella realtà, ho capito che mi piace anche accontentarmi, cercare un mini compromesso, guardare al miglioramento relativo e non sempre e solo al dato assoluto. Se una volta faticavo ad aprirmi con le persone, ora ci riesco pian piano, tant’è che le persone si vogliono aprire con me. Certo, c’è momento e momento, modo e modo, ma l’ho sempre trovata una dinamica aliena e difficile da gestire. Siamo tutti a riempirci la bocca di amore, quando quello che conta, è avere rapporti umani sani, ascoltando e volendo veramente sapere come procede la vita della persona prossima a noi stessi.
Ed a sua volta, essere ascoltati e sentire qualcuno di vicino a noi. Questo è avere un vero rapporto umano. Può essere un ascoltare vero, con fiumi di parole che vengono scambiati, o può essere anche un condividere le ore della domenica pomeriggio andando in bicicletta. Ho sempre configurato queste dinamiche come appartenenti alla relazione di coppia e non avete idea della fatica che ho fatto cercando di diventare un essere umano normale, non nascosto dietro a mura gigantesche. Passando anni in silenzio, con qualche confessione qua e là a qualche amico fidatissimo, avevo perso questa dimensione della relazione umana.
Oggi compio 24 anni e sono contento del poter dire che ho una piccola verità in più in mano. Ognuno di noi vive la vita e come tale incontrerà del dolore. Possiamo decidere di interiolizzarlo ed andare avanti o di diventare sofferenti, chiudendo tutto ciò che il mondo ha da offrirci per paura di incontrare di nuovo il dolore nel nostro cammino. Poi abbassi le difese, accade un fatto che non dipende da te e allora torni a richiuderti. Solo che sei più grande e in modo direttamente proporzionale incapace di rompere una tua abitudine.
Un giorno, poi, accade un piccolo fatto, e allora un po’ di ottimismo torna. E ti apri con le persone che ti incontrano. Anche loro poi si aprono con te, anche quelle che come il te di di ieri, facevano fatica ad aprirsi. Così trovi sollievo nella vicinanza agli altri. Per uscire dalla sofferenza, ed essere pronto a vivere i nuovi dolori che incontrerai.
Nè bene nè male - TheCio
5 Luglio 2016[…] sempre cose dove non esistono o se non esistono e basta. Così vado avanti, nel bene e nel male. Apprezzando quei piccoli attimi di vicinanza. Nulla più. Del resto, che senso avrebbe stare con qualcuno solo per non stare da […]