Amore Corrisposto - TheCio

Amore Corrisposto

Ancora mi scrivo addosso, amore corrisposto…

 

Ci sono tanti modi per perdere l’anima.

Può caderti in un bicchiere o in una siringa, finire annegata in alcol e altri strani liquami, oppure soffocata fra le polveri; è difficile salvarla, quando si sporca con certe cose.

La si può perdere in giro, nelle strade deserte quando la città dorme e la luna bacia l’asfalto, quando ci sono solo i cani randagi che sventrano amorevolmente i cassonetti dell’immondizia, quando dovresti essere a letto come tutti gli altri, a goderti la dolce tregua del sonno, e non fuori, a far rimbombare i tuoi passi nel buio. Se prendi il vizio di passeggiare per la città, di notte, invece che dormire, se prendi il vizio di fissare i lampioni, con la loro luce surreale che vibra e ti si fonde sulle cornee, se prendi il vizio di perderti nel silenzio ed interrogare te stesso su strane questioni, sei già mezzo dannato. Chi soffre d’insonnia è un’anima persa.

La si può perdere anche fra la gente, tra la folla nella metro all’ora di punta, può caderti via per qualche spintone ricevuto e perdersi subito nella foresta di gambe, calciata via dai passi delle scimmie in giacca e cravatta, magari finisce sui binari e si frantuma in mille pezzi all’arrivo del treno, oppure scivola in un tombino, giù giù nei tubi fino alle fognature, oppure ancora qualcuno la trova e se la prende, te la ruba, se la porta via. Cosa ci farà, poi, con la tua anima?
La si può perdere a lavoro, nella cabina-cubicolo che ti ostini a chiamare “ufficio”, oppure “la mia postazione”, ma postazione di cosa? Per cosa?, l’anima può scivolarti a terra come un foglio di carta e infilarsi sotto alla scrivania, assieme a polvere e vecchi moduli, oppure puoi perderla in fabbrica, magari si è impigliata fra i macchinari e te la ritrovi tutta strappata, macchiata dal grasso degli ingranaggi, o ti cade mentre ti togli la tuta da lavoro, alla fine di una lunga giornata, e tu sei talmente stanco, con gli occhi gonfi e le mani insensibili, che neanche te ne accorgi e la lasci lì, sul pavimento. Passerà qualcuno con la scopa e la spazzerà via.

L’anima la si può perdere per colpa delle persone, dei luoghi, delle situazioni, per colpa dei ritmi, della stanchezza, dell’odio, della disillusione, o magari per colpa nostra, per disattenzione, perché non ce ne curiamo, perché diamo per scontato.

Dare per scontato di avere un’anima è il modo più sicuro per perderla.

Per questo io me la cucio addosso, me la attacco stretta al corpo usando una penna come ago e l’inchiostro come filo, mi buco e mi trafiggo e la inchiodo a me per non perderla, per non perderla mai, per averla sempre sotto agli occhi e non dovere, non potere mai dimenticarmi della sua esistenza.

Cecilia Maiorana

A cura di Ospite

1 Commento

  1. Rispondi

    Carola

    Ti prego, sentiti ispirata più spesso! Bravissima 🙂

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