Quando ne vale la pena. - TheCio

Quando ne vale la pena.

Tornavo in metro dal lavoro.

Bignami. La voce mi avvisa che la metro partirà fra un minuto. Accendo il mio Gameboy. Lo spengo subito. Suona il cellulare.

“Ehi Lucone tutto bene?”

Gli confesso che non ho moltissima voglia di tornare a Biella. Ride.

Mi trovo a vivere in una situazione di limbo. Non sono sicuro se continuare a rimanere in questo appartamento. Visto che una volta laureatomi (sempre che vada tutto come deve andare) non avrebbe più senso pagare quello che pago per vivere qui. D’altra parte però queste quattro mura hanno visto tanto di me. Quelle di Torino, spiace dirlo, poco o niente.

Sto iniziando a sentirmi a casa. Nella mia casa. I fumetti che mi scaldano il cuore. I miei libri che rileggo quando ho tempo. Il completo, quello che mi sta bene e con cui non sembro un agente immobiliare di un telefilm americano. Ma non è ancora la mia casa.

La mia casa è ancora Biella, forse. Mi trovo a metà. Tornare mi fa male, perchè mi porta un sacco di nostalgia nel cuore. Le piccole cose. Il poter scendere e chiedere a mio fratello come è andato allenamento. Poter vedere, dal vivo, i disegni di mia sorella. Mi mancano queste cose. Il poter uscire alle sei di sera e correre in Burcina, sentendo i miei polmoni pieni mentre il corpo va più veloce della mente, una volta tanto.

Avrei potuto aspettare a trovare questo stage, godermi ancora un po’ tutto questo. Invece ho deciso di buttarmi. E questa nuova vita mi piace. È diversa. Tornando a Milano, vedendo le vetrine. I ragazzi sugli skateboard. I giovani universitari, le matricolare, le luci. Milano è un cuore che pulsa. Certo, fosse meno grigio e aggressivo forse sarebbe tutto più facile, ma Milano non è una città che ti fa dei regali. Quanto ti rende felice, te lo devi guadagnare.

Così però mi faccio forza e passo dal mio appartamento.

Prendo le mie quattro cose, le ficco in uno zaino, prendo una valigia con un paio di camicie da stirare (devo ancora imparare!) e mi butto a prendere il treno. Fortunatamente, mi addormento. Un paio di sogni che portano con loro la vivificazione degli ultimi pensieri che ballavano con me prima di chiudere gli occhi. Persone che non vedo da tanto. Situazioni familiari in contesti strani. Mi sveglia il controllore, sono a Biella.

Mi trovo qui, a scrivere a mezzanotte e mezza, e mi sembra solo un attimo fa che arrivo e mi lancio. Di tutte le cose che avrei dovuto fare ne ho fatte la metà. Di tutte le cose che avrei voluto dire, teniamoci abbondanti su di un quarto che è meglio.

Ho sinceramente paura a vivere bei momenti. A far sorridere le persone. A fare quello che faccio. Perchè essere me stesso mi spaventa. Una volta che ho iniziato ad andare avanti diminuendo il giudizio degli altri ho distrutto tutte le mie scusanti. Quanto faccio qualcosa perchè lo voglio, quando lo dico perchè sono io che voglio dirla, cambia tutto.

Passare il sabato mattina in mezzo ad un gruppo di ragazze e ragazze che provano a fare qualcosa di sensato, divertendosi. Ridere e grigliare con gli amici. Vivere del tempo di qualità con la propria famiglia. Far ridere i propri nonni, raccontando le proprie disavventure amorose e lavorative. I discorsi seri da poco sobri, inframezzati a lezioni di acchiappo e fumo di sigaretta. Conoscere nuove persone, rivedere vecchi compagni di classe. Uscire con gli amici. E tutto il resto.

Se poter avere la fortuna di toccare con mano emozioni come queste vuol dire affrontare luoghi e tempi che causano dubbi, li affronto.

Non ho idea di dove sia casa mia. Ma so che ho un porto sicuro a Biella. Come so di essere un porto sicuro per tutte le mie persone a Milano. Cento kilometri di distanza, due mondi totalmente diversi. Io non so chi sono, dove possa essere quel luogo che un giorno definirò come la mia dimora. Quello che so e che voglio dire è che ne vale la pena.

Andare incontro alla paura. Consapevole del proprio dolore. Che una volta tolto il velo, si vede che non è nè paura nè dolore ma semplice inquietudine davanti allo sconosciuto. Che non ha senso chiudersi le possibilità perchè si ha paura di dove e come la giornata potrebbe finire. Che basta un sorriso ed una presa per i fondelli per cambiare tutto.

Ne vale la pena. Sempre.

Decio

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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