Ad ogni casino amoroso (avevo scritto relazione prima ma ho riso e cancellato, dopo sostituito con delusione ma deluso de che, quindi sono giunto alla conclusione che casino sia la parola più adatta per descrivere questo) da un po’ di tempo a questa parte rispondo con più attività fisica.
Domenica ero su di una bicicletta, in salita, in mezzo alle pietre. Ora il mio culo sta piangendo al solo pensiero e fra un insulto e l’altro mi consiglia caldamente l’acquisto di pantaloncini rinforzati, cosa che farò appena posso. Qualcuno potrebbe chiedere perchè mi faccio questo, io ho capito che ogni volta che prendo una botta ricevo un quantitativo di energia direttamente proporzionale.
Per raddrizzarmi mi spingo a limiti che prima non ho mai toccato. Il che vuole anche dire prendere la bicicletta e provare a stare dietro a chi è molto più pratico di te, rischiando due cadute mica male e ansimando come se avessi ripreso una decina di kili.
Pant pant pant.
Devo dire però che era un po’ di tempo come in questo weekend che non mi sentivo così vivo. Venerdì cena con i ragazzi della associazione a cui do un po’ d’anima da tre anni a questa parte, sabato e domenica con gli amici. Diversi fra di loro, ma accomunati dall’avere nella loro rete di relazioni il sottoscritto.
Una volta ad ogni momento di tristezza rispondevo con una tristezza ancora maggiore, fino a che non arrivava qualcuno e mi tendeva una mano. Con il tempo sono diventato dipendente da quelle mani, incapaci di tirarmi fuori da solo in quei buchi in cui andavo a mettermi.
Ora ho deciso di cambiare approccio. Certo, casini continuo a farne, ma al posto di chiudermi in una fossa e sperare nell’arrivo di qualche donna angelicata, ho deciso di mettermi a correre, pedalare, fare pesi o che ne so io.
Bastonato, ma almeno bello tonico.
Brillo ed ebbro di vita, che può essere bella o triste, ma pur sempre vita è e rimane. E nulla ti fa sentire vivo come il cuore che batte a mille e te lo trovi in gola. E quella rivincita, verso quei compagni delle medie che “sempre a mano la bici la devi prendere”. Tiè, bastardi, stavolta la salita l’ho fatta tutta io.