Nei prossimi giorni proverò assieme a due amici a fare un paio di salti in avanti a questo piccolo blog, vedremo come andrà. Sta di fatto che dovrei smetterla di pubblicare roba alle due di notte, o forse no. Forse le voglio dedicare a quelle anime che sono ancora sveglie, che scrollano la home di Facebook mentre i loro pensieri vanno a te, a loro, a noi, all’Italia, ai propri problemi e a Dio solo sa cos’altro.
Tornavo a piedi da una bella serata e mi ha fatto strano questa Milano vuota dal ponte. C’è chi è partito per una vacanza, chi è tornato a casa. Qualcuno è rimasto, altri non sono usciti che dovevano studiare. Altri ancora semplicemente non ne avevano voglia. Così poi mi ritrovo, ancora una volta, alle tre a scrivere.
Oggi è stato un piccolo giorno, dominato da tre frasi di persone diverse. Tutte stranamente collegate. Sì, sono un marpionazzo, mi piace parlare con le donne, provarci, prendere palo, innamorarmi, prendermi scuffie, starci un po’ male poi riuscire di nuovo e vedere cosa il mondo ha da offrirmi. Forse è di questo che la vita sa, di questa piccola sensazione agrodolce del “tu mi piaci, sei bella”, e la cosa più strana è che non se ne accorgono, mai abbastanza. Allora abbraccio questa parte di me, che ci posso fare, mi piace far sentire le donne belle.
“Non sei donna se Decio non ha ancora provato a baccagliarti almeno una volta”. Amici bastardi che però ci vedono anche troppo bene. Aprono finestre dentro di me e quello che vedo non mi fa paura. Sì, sono proprio fatto così, una parte di me inevitabile è che mi piace tutto ciò che è legato al mondo femminile mi affascina. Forse saranno gli anni passati a scappare e rifuggire, chiudendomi in un mondo dove ero un cavaliere impavido e senza macchia, che non si concedeva nulla che non doveva concedersi.
Così mangiava chili di Nutella.
Forse va bene così, forse no, chi lo sa.
Camminavo e ho visto una coppia che si limonava duro come solo due adolescenti riescono a fare. Per la prima volta da tempo ho sorriso e provato un grande calore dentro di me. Così mi guardo intorno, vedo tutte queste luci accese: magari là c’è un ragazzo come me che scrive davanti ad un portatile; magari un padre che aspetta un messaggio dalla figlia che non sente da anni, oggi che è il suo compleano e le ha mandato un pacco di rose; una coppia che litiga incapace di guardarsi negli occhi e di dirsi che è finita; un bambino che gioca ai videogiochi sperando di riuscire a sentirsi un po’ meglio insultando qualche sconosciuto dall’altra parte del mondo.
Sì, mi piace provarci con le tipe, ma mi succedesse davvero, ora come ora, non penso proprio saprei gestirlo. Dopo tutto, sono innamorato. Ho una storia d’amore che mi tiene sveglio da un annetto a questa parte, che non mi fa dormire, perchè racchiude una parte di me stesso che mi permette di essere più grande di questo sacco d’ossa. Avrei una bellissima storia da raccontare, ma lo farò solamente domani davanti al concetto di cui sono davvero innamorato. E che presto dovrò lasciare andare.
Perchè chi ama, davvero, lascia andare. Poi si vedrà come e dove tornerà, se ed in quale modo.
Io amo. E mi sento completo, così. Certo, viviamo per quelle emozioni che ci rimangono nel cuore, ma quello che ci cambia è un amore, un donare costante, ogni giorno, ora dopo ora. Ed è quello che mi è stato permesso di fare quest’anno.
“E tu Decio, hai la ragazza? No, vero? Sei già sposato a questo gruppo di persone.”
Era inverno e questo ragazzo con cui poi scoprirò di aver condiviso qualcosa mi ha stupito. Mi ha detto questa frase e ha davvero aperto una porta dentro di me, che mi ha permesso di accettare quello che sto diventando e quello che stavo perdendo.
Per un annetto è stato così, ed è stato bellissimo.
Decio