Sei bella come un 18 di finanza, come la prima volta che sono caduto pattinando. Come la prima nota sul diario, come quella volta in cui andai a scuola solamente con la felpa senza niente sotto. Sei stupenda come il giorno che presi la patente: tre anni in ritardo rispetto ai miei coetanei, dopo aver spento la macchina in salita perchè mi tremavano le gambe.

La tua grazia è simile alla prima volta che sono andato al cinema da solo: ho passato un’ora e mezza a guardarmi intorno per capire quanto sembravo strano, un ragazzo di quindici anni al cinema da solo. Sei entrata nella mia vita come quel sogno, massì, quello lì, che ti fece capire tutto e non volevi ammetterlo. Tu non lo sai, ma quando sono nervoso mi sfogo con la gamba sinistra, la faccio andare su e giù come se stessi cavalcando.

Quando ti vedo vado in ansia, come quella notte che non chiusi occhio mentre sentivo il mondo che girava così veloce ed io ero così fermo ed immobile. Sei così stupefacente, come quella volta che mi abbracciò quella amica in un pomeriggio di maggio, e mi sentii uno sporco traditore.

Sei fulminante, come tutte quelle ragazze con cui non riesco a parlare con un tono di voce normale e squittisco come un topo. Mi fai fomentare come le promo di League of Legends. Quando ti penso sbaglio i gank e i miei compagni di squadra mi cazziano, ma non mi importa.

Tu sei di una bellezza unica, forse te ne rendi conto, forse no? Di te parlano tutti, ti dedicano frasi, libri ed intere opere. Se mai vecchia diventerai, spero ti ricorderai di me. Ma non puoi perchè non è la tua natura. Per me no, sicuramente. Sui social network dicono di conoscerti tutti, si fanno foto per farti vedere che sono sempre con te e sono pieni di te. Anche quando nei loro occhi puoi vedere una tristezza ed un vuoto immenso.

Ho paura di rovinarti e disturbarti. Allora ti lascio essere bella, come solo tu sai essere. Se solo esistessi. Fatto di cui non sono neanche troppo sicuro.

Ti ho scoperta recentemente. Sei sempre stata lì, timida. Faccio finta di conoscerti ora e di amoreggiare con te con i miei sorrisi, le mie risate e sopratutto le mie cazzate. Ti dedico ogni mia azione, sperando che tu mi noti. Ti vedo negli occhi delle ragazze, nelle prese per i fondelli e nelle orecchie degli amici. Nelle premure di chi mi vuole bene.

Mi fai battere il cuore, non mi fai dormire la notte. Mi spaventi e io scappo da te, rinchiudendomi in qualche mondo virtuale sperando di trovare risposta. Sei incoerente e questo mi fa incazzare. Scappo da te perchè mi metti in crisi: non ti comporti come dovresti, mi fai provare sensazioni che non vorrei. Mi sbatti la tua essenza davanti, sapendo che posso arrivare fino a sera, anche se questo significa essere completamente svuotati e con la testa da un’altra parte.

Faccio la bella scena, rispondendo che io e te ci conosciamo da tantissimo tempo, che abbiamo una relazione fantastica e che ci vogliamo un sacco bene. Che ultimamente ci siamo riscoperti e sono rinato. Quando in realtà non ho ancora capito se ci stiamo prendendo in giro, o se è solo tutto semplicemente un poco più complicato di prima. Quando mi fai imbufalire mettendomi in situazioni che non ho idea di come gestire, situazioni che mi passano addosso come gli unni e mi lasciano lì, sorridendo ma a pezzettini. Ini ini ini.

Avete capito di chi sto parlando no?

Dell’India, ovviamente.

Decio