Anime affini. - TheCio

Anime affini.

Mi ricordo me stesso adolescente. C’era un certo modo di porsi che non sopportavo.
Quelli che mettevano in dubbio certi fattori: l’amore, il giusto, lo sbagliato. Non esistevano le sfumature.
Li detestavo perchè mi mettevano fottutamente in crisi. Mi fossi conosciuto adesso sarei stato proprio lo stereotipo di personaggio che mi stava sul cazzo: che fa il romantico ma è un po’ stronzo, che cambia idea, che non è coerente, che dice quello che pensa fregandosene della reazione degli altri, che non si attacca a fattori esterni ma cerca la risorse in se stesso, che non si accontenta, che dice le cose come stanno senza passare le notte insonne a chiedersi le conseguenze delle sue parole.
Ora, se ci penso, le persone con cui mi sento bene, sono tutte un po’ così. Nè bianche nè nere, che si fanno un culo tanto per vivere la vita a loro modo e non hanno paura di dirtelo.
Quando cambi risulta inevitabile perdere qualcuno, è una delle poche verità che sono sicuro di aver capito ed introiettato. Ma poi capisci che chi perdi, lo perdi perchè era destino che non riuscissi più a panare. Poi succede questo: un fatto incredibile.
Il fatto incredibile, cioè che mi risulta veramente poco credibile, è che ti trovi a fare dei discorsi e poi giungi alle stesse dirette conseguenze. Magari con persone che conosci solo da qualche anno. O con persone che conosci da una vita. Però, in ogni caso, parla vicino a te. Vicino in senso fisico, spaziale e sopratutto spirituale, e sai già dove arriva a parare.
“Tanto lo so che il tuo subconscio ti diceva dal primo minuto che non ti piaceva”

“Ha detto tutte le parole che vorrei sentirmi dire”

“Le cose importanti della vita sono altre”

“Va bene così, Luca”

“Non ha senso perdere tempo in questo modo”

“Non è il tuo tipo di persona”

Sono tutte frasi dette da persone che mi sono vicine, in un modo o nell’altro, e mi hanno stupito. Ho una grande opinione di me, e quando gli altri giungono alle mie medesime conseguenze sento davvero una connessione. Forte.

Se poi devo pensare a un qualcosa, ad una caratteristica che tutte queste persone hanno, in un modo o nell’altro, in comune è questo l’aver passato una vita con elementi di sofferenza. Non solo, però: aver deciso di reagire a questi e cambiare. Perchè c’è chi soffre, anche da piccolo, e decide di fermarsi lì, di non crescere. Di continuare a rimanere un bambino che sbatte i pugni per terra perchè tutti non gli dicono quanto è bravo e che ha sempre ragione lui. Fatti che poi si declinano in comportamenti in contesti relazionali, in contesti anche addirittura di vita pubblica.
Se adoro qualcosa veramente delle persone che mi vogliono stare a fianco è la loro brutale sincerità. Ovvio che non lo sono sempre, ma sanno esserlo nei momenti in cui devono. Quando sanno che li ascolterò. Una volta non sarei mai riuscito a ricevere una critica. Perchè non avrei guardato alla critica in sè per sè, ma a chi me la faceva, al perchè me la faceva e via di seguito.

Queste persone, diversissime fra di loro, hanno deciso di andare oltre. Guardare al domani, anche se spesso ci si porta dietro dei macigni giganteschi. Loro lo fanno comunque, camminano, si fanno gambe più forti e poi un giorno riescono a staccarsi quei pesi. Hanno reagito al passato e reagiscono al presente, senza lasciarsi sopraffare o quando succede hanno l’umiltà di chiederti una mano, sapendo che tu ci sei per loro.

Come loro ci sono per te.

E se questo vuol dire fare errori, vuol dire che non riceverò approvazione, vuol dire che verrò mandato a cagare e messo in discussione, benvenga. Questo significa essere amici, il resto sono cose belle, ma è ben altro.

Decio

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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