Devo ammettere che se mi avessero detto cosa e come sarebbe stata la mia vita a 26 anni non ci avrei creduto.
Ho fatto i passi che volevo fare, ho vissuto più di quello che avrei pensato e ho davvero pochi rimorsi. D’altra parte tanti fatti che ho visto accadere non me li sarei mai aspettati.
Viviamo in tempi oscuri, dove non si hanno risposte alle grandi domande. La mia generazione si è trovata in mano un mondo che non si sarebbe aspettato. Se una volta sognavano un grande futuro, ora dobbiamo contare gli anni che ci separano dalla fine del mondo.
Ma, nel periodo più oscuro dello scorso secolo, uno scienziato, divenne scrittore, e scrisse uno dei romanzi fantascientifici che portarono speranza e ancora oggi la portano nei cuori di coloro che hanno il coraggio di leggerli: Isaac Asimov. Aveva immaginato una realtà migliore e ci credeva. E faceva tutto quanto in suo possesso per farla migliorare.
È vero, come dice il Corvo, che non può piovere per sempre. È anche vero, come dicono i Linkin Park, “Night gets darkest right before dawn What don’t kill you makes you more strong”. Ora però, ci troviamo davanti a delle sfide che sono più grandi di noi.
La sfida di diventare adulto, e uscire da un pozzo nero di vittimismo e accettare la realtà per quello che è. La sfida di non perdere la speranza, e continuare, ogni giorno, a combattere per un mondo migliore. Per me, nel mio piccolo, nella mia famiglia, nel mio lavoro, nel rapporto con le persone che amo e a cui voglio bene. Per noi, come giovani esseri umani, che ci troviamo in un mondo che i nostri genitori non avrebbero immaginato neanche nei loro peggiori incubi.
E allora, cosa dobbiamo fare, che fare? Aspettare che la buia notte finisca? Accettare che “vinceranno gli altri”? Aspettare che “finisca il loro momento”? No.
A me questo non basta ora, e non voglio che basti mai.
Siamo arrivati al momento in cui dobbiamo forzare l’Alba. Avere il coraggio di prendere il sole con le nostre mani, di avvicinarci ad esso, scottarci, soffrire, vedere la nostra vera immagine riflessa in esso ed alzarlo.
Forzare l’Alba.
Non solo per noi, ma per chi c’è stato prima di noi e ha fallito. Non solo per noi, ma per chi ogni giorno aspetta e crede che il giorno arrivi. Non solo per noi, ma per chi ne godrà della luce domani, e potrà creare, davvero, un mondo migliore.
Forziamo l’Alba, insieme.
Nella vita personale, in quelle sfide assurde che ci troviamo a dover affrontare senza aver chiesto a nessuno. Nella vita comunitaria, perché alla fine sì, nasciamo soli, moriamo soli, ma viviamo insieme.
E no, non è facile. Spesso e volentieri crolla il mondo in testa anche a me e mi trovo senza parole e senza avere idea di che fare.
Ma mi guardo attorno, e vedo chi ci è riuscito e chi non si arrende. Giorno per giorno.
E soprattutto lo dobbiamo a noi stessi. Perché si vive una volta sola. E spesso lo impariamo troppo tardi.
Decio