Damien, il passato. 2/3. Una notte d'amore e scoperte. - TheCio

Damien, il passato. 2/3. Una notte d’amore e scoperte.

Nudi. Sotto la doccia. Lei gli faceva uno shampoo. Da seduto la sua testa era perfettamente appoggiata all’addome di lei. Le sue dita lo rilassavano. Si divertivano a percorrere le due rose che gli rendevano i capelli tanto ribelli, domati solamente da una piccola quantità di cera al mattino.

“E Alessandro?”

“E Beatrice?”

Lei avrebbe potuto smettere. Lasciar stare. Mandarlo a cagare per avere interrotto un momento di profonda intimità. Quella domanda aleggiava nell’aria da troppo tempo per darle una risposta. Era iniziato tutto come un gioco al concerto.

Alessandro era andato a prendere due birre, una per lui e una per lei. Damien non poteva bere.

“Sto prendendo l’antibiotico. Poi sto troppo male e non ho voglia di svegliarmi con la testa in una bacinella.”

In verità il motivo era ben altro. Damien sapeva che se avesse iniziato a bere, non avrebbe più smesso per tutta la sera. Per noia, per sentire qualcosa, per svegliarsi intorpidito, con la gola distrutta dalle golate e dalle ditate per facilitare lo sbocco. Non voleva neanche fare cazzate con Lea. Ci teneva troppo a lei per rovinare la relazione che finalmente era riuscita ad instaurare con un ragazzo che non fosse un pazzo. Era una sensazione strana, che lui aveva fatto fatica ad accettare. Volere bene ad una persona in modo talmente profondo per cui l’unica cosa che conta è la sua felicità.

Lea. Studentessa di storia dell’arte. Artista timida lei stessa. Lievemente più alta di quanto ci si aspetta, bella ma di quella bellezza che più conosci più apprezzi. Un sorriso timido, memore dei giorni di apparecchio. I suoi capelli neri le cascavano sulle spalle. Il suo seno era sempre castigato.

Lea. Aveva deciso lei di fare tutto quel casino.

Erano rimasti da soli per quel breve lasso di tempo. Lei decise di dargli un bacio sulla guancia e poi tornare, come se nulla fosse, a girarsi verso il palco. Lui non aveva più spiccicato parola per tutta la serata. Alessandro era tornato poco dopo. Ed era piuttosto indispettito per il suo comportamento.

“Damien? Tutto bene?”

“Sì, sì. Pensavo a Beatrice.”

Lui e Beatrice erano in maretta da un po’ di tempo. Si erano presi una pausa. Così diceva Beatrice in giro. In verità lei si era presa una pausa. Avesse avuto le palle Damien avrebbe approfittato di quell’occasione per mollarla, ma come al solito non aveva deciso lui nulla. Come Lea, anche Beatrice aveva deciso di creare casino nel cuore di Damien.

“Sai, ci servirà, conosceremo persone diverse, ci arricchiremo di nuove esperienze e ce le racconteremo entrambi. E poi sai, il detto no? Se ami lascia andare!”

Lui aveva annuito, totalmente incapace di dire alcuna parola. In verità non pensava più a Beatrice dalla settimana successiva alla loro semi-rottura-pausa-boh. Non osava confessarlo a se stesso, così paventava di essere addolorato per lei quando l’unico dolore che provava era l’incapacità più assoluta di provare qualcosa. No, non era incapacità. Era una paura fottuta. E quel fuoco che Lea aveva acceso in lui non sarebbe riuscito a spegnerlo con l’alcool.

Così, senza accorgersene aveva iniziato pian piano a mettere a posto camera sua. Conviveva con altri 3 ragazzi, due cinesi ed un turco. Quattro stanze, un salotto, due bagni ed una cucina. Una esperienza mistica. Un’ancora per Damien al mondo reale, allo studiare e al mangiare.

Dopo un mese, soddisfatto del risultato ottenuto, chiama Lea a casa sua.

“Guardiamo un film, dai. Tanto stasera Alessandro gioca no?”

Alessandro era un caro ragazzo. Un po’ sovrappeso, giocatore incallito di Magic.

“Sì, vero, così faccio qualcosa di diverso che sia guardare serie televisive in mutande”.

Perché sta stronza doveva usare la parola mutande nei discorsi con lui? Diamine. E lo sapeva pure. Damien era infastidito da questo suo patetico tentativo di approccio. Oltretutto si sentiva veramente una merda nei confronti di Alessandro. Si erano trovati subito bene a vicenda, ed era solo da qualche mese che frequentava Lea in modo serio. Non voleva rovinare nulla. Così aveva preventivato di non fare nulla, godersi la serata e vaffanculo.

Lea arriva.

Il cuore di Damien accellera. Il sudore cola sulla schiena.

Lea lo guarda negli occhi.

Prima che se ne accorgano, si trovano avvinghiati l’uno all’altro. Gli altri coinquilini notano due fulmini dirigersi verso la stanza da letto di lui. Damien solitamente voleva godersi ogni momento, dai preliminari al rapporto completo. Evidentemente i corpi di entrambi avevano deciso per loro che, questa volta, non ve ne era bisogno. Ad un certo punto fu come un risveglio da un sogno bellissimo. Si guardarono l’un l’altra. Increduli di come fossero già arrivati a conoscere l’intimità l’uno dell’altra in così poco tempo. Dicono che le prime volte fra due persone sono sempre pessime.

Evidentemente questa era l’eccezione che confermava la regola.

Così erano finiti nella doccia.

Lea gli sorrideva. Damien riusciva a sentirlo da come gli stava parlando.

“Ho lasciato Alessandro prima di venire qui. Entrambi sentivamo che non vi era chimica alcuna.”

“Perché non me l’hai detto?”

“Non lo so, avrebbe cambiato qualcosa?”

“Forse non mi sarei sentito tanto una merda nell ultimo mese.”

“E tu, con Beatrice, tirerai le palle fuori per una cazzo di volta?”

“Cos’è, sei gelosa?”

“No.”

“Beatrice non tornerà.”

“No, non hai il coraggio di affrontarla.”

“Non chiedermelo. Non ora.”

Era tutto troppo vero. Faceva male. Non aveva le palle di guardare in faccia i problemi di lei, i suoi problemi e il problema che era il loro rapporto. Iniziato male, poteva solo finire peggio.

Damien non sapeva che sia lui che Lea erano entrati in un periodo che sarebbe stato assurdo, divertente, tremendo ma soprattutto vero.

Questo futuro si era presentato alla loro porta. Bussando con tre colpi forti e a breve distanza.

“Yes?”

“Cerchiamo Damien.”

“I’ll Call him.”

Decio

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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