Se c’è una piccola cosa che ho imparato è che quando uno fatica, si mette sotto ottiene i risultati. Di solito sono sempre stato quello che fatica e porta a casa i risultati. Poi c’è la clausola della versione di greco, che è definitiva: certe volte puoi impegnarti quanto vuoi ma lo prendi comunque nel culo.
Nell’ultima settimana mi si è palesato l’inverso della regola: se non fatichi non ottieni. Per la prima volta nella mia vita (!) ho preso meno di 18 ad un esame. Ed io, pure stronzo, che li avevo definiti come formalità, gli esami di lingue. Senza studiare, gli esami non si passano. La morale è abbastanza chiara e si palesa da sola.
Odio fallire. Tantissimo. Potrei addurre tantissime scuse. Non lo farò. La realtà è che potrei preparare un orale e trasformare il 15 in un 19 e portarlo a casa, ma non lo farò. Il mio orgoglio è troppo grande, ho un’altra possibilità e la sfrutterò. Prenderò la certificazione. Mi metterò sotto. Fine.
Il punto, di tutto questo, è che normalmente avrei sclerato male, tipo malissimo. Sarei entrato in un circolo di autocommiserazione e lamentii, adducendo scuse, fino a razionalizzare il tutto dicendo che il formato d’esame non andava bene, che mi meritavo un po’ di vacanza dato che lavoro da febbraio, che forse è la prima volta nella mia vita in questo anno e mezzo che mi sto davvero godendo, la vita.
Particolari veri, ma se avessi semplicemente dedicato un’ora al giorno del mio tempo al francese, l’esame l’avrei passato. Fine. Questa piccola verità una volta mi avrebbe distrutto, non sarei stato in grado di reggerla, avrei sclerato forte addosso alla prima persona che avesse provato ad avvicinarsi a me.
Crescere è strano. Un giorno, apri gli occhi e non sei più quell’adolescente spaventato che ha paura di guardarsi dentro. Ho imparato a darmi i miei meriti e le mie colpe. Ho imparato a dare importanza a cosa merita importanza. A chi, queste cose, le ha sempre vissute in modo normale sembrerà una gran cagata. Per me invece significa dormire, significa al posto di andare a piangere dalla propria morosa buttarsi sotto in palestra e aumentare tutti i pesi. Organizzarsi e pianificare la strategia.
Mi sono sempre visto come una persona con una missione: trovare una principessa e salvarla. Ho sempre pensato che sì, mi sarei dovuto realizzare come persona, ma che la mia piena realizzazione sarebbe stata nell’essere il cavaliere azzurro per una dama in pericolo.
Ho capito in realtà di essere il cavaliere nero. Perchè?
Perchè al caveliere nero, nun je devi cagare il cazzo.