Facevo terza media quando affrontammo la prima rivoluzione industriale, penso. Iniziammo a parlare delle conseguenze politiche, come il comunismo e più defilato, l’anarchismo. Lessi qualche stralcio contenuto nei libri da Proudhon e da buon figlio cresciuto in una famiglia benestante iniziai a simpatizzare per quel teorico che definiva la proprietà un furto. Sarebbe interessante analizzare la mia parabola da ribelle adolescente a bocconiano alternativo, ma credo sarebbe scontata e soprattutto faccia parte dell’immaginario collettivo e non vorrei mai che si...
14 Agosto 2016
Bologna in brevissimo.
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