Come sopravvivere ad un concerto Indie - TheCio

Come sopravvivere ad un concerto Indie

[Scritto ascoltando questa playlist]

In questo ultimo anno la musica indie italiana è entrata nella mia vita. Ho sempre avuto gusti musicali parecchio discutibili. Il mio primo cd è stato American Idiot, seguito da Slipknot e Collision Course. Facendola breve, nella mia libreria musicale si possono trovare tutti i generi, a parte il reggae. Non sono un musicista, non ho mai studiato composizione, quindi sono un semplice fruitore musicale.

Ricordo ancora un discorso, dei tanti, che feci in macchina. “Non riesco ad ascoltare la musica cantata in italiano perchè capisco quello che dicono e mi sembrano sempre una marea di cazzate senza senso”. In macchina faccio sempre un sacco di discorsi che poi smento, va a capire.

Coerentemente con questo, sono stato a penso almeno 3 date de Lo Stato Sociale, una dei Ministri, un numero imprecisato di Pop_X, una de Le Officine della Camomilla, una di Calcutta (!!!!) e un numero imprecisato di band locali della mia zona che non annovero nell’Indie/hipster/electropop perchè mi stanno simpatici e mi picchierebbero.

Come fa una persona normale, con una autostima non proprio alta ed uno sguardo da cane bastonato riuscire a sopravvivere ad un concerto di questi gruppi? Riuscire ci si riesce, ma ne verrete inevitabilmente mutati. Oggi mi sono accorto come la mia immagine di copertina sia la cosa più hipster che io abbia mai fatto, quasi come tenere questo blog (aprire un blog nel 2016 e pensare che qualcuno lo legga, o meglio che possa diventare contenuto virale e condiviso quando ciò che viene condiviso è l’oltreuomo). “Ho guardato dentro l’abisso, l’abisso ha guardato dentro di me e mi sono messo a parlare all’una di notte di scena romana”. Procederò ad analizzare alcuni degli aspetti, cercando di essere il più sincero possibile.

Generalizziamo

A questi concerti trovi: maschi, gruppi di femmine, coppie, e i dominanti.

Questi ultimi li riconosci perchè li becchi sempre, ad ogni data, e non stanno sotto il palco, non pogano, ma stanno lì a guardarti come sei vestito. Improvvisamente mi sembra di essere tornato in terza media, quando ci portarono al liceo scientifico e una topa atomica del terzo anno si mise a ridere davanti ai miei pantaloni della Think Pink. Brr.

Le coppie non si staccano, salvo quando lei si mangia con gli occhi un esemplare hipster alfa dotato di baffo, o lui una un pochino più svestita o vestita della sua. A guardarle così, dalla distanza, sembrano tutte coppie momentanee, in attesa di un miglioramento del proprio partner. Non nel senso che il proprio partner migliori, nel senso di trovarsene uno più alto nella complicata struttura sociale del sottobosco indie-pendente.

I gruppi di femmine. Le groupies. Vabbè, qui se avete visto School of Rock sapete già tutto.

I maschi aka i ladri di cuore col bruco (io). A caccia. Sempre. Arf arf.

Così si hanno i maschi che guardano le femmine che guardano il palco e/o qualche dominante che giudicano le coppiette che non si lasciano quasi mai, non arrivano al punto di rottura quasi mai.

Poi certo tu ti sentirai diverso, non appartenente ad una di queste categorie, perchè sì tu vai lì solo per sentire il gruppo, certo, e non ti sei affatto fatto o fatta due foto con la cumpa prima di entrare e non passerai mezz’ora perdendo la tua canzone preferita a guardare l’orecchio di quella davanti, cercando di capire se ti si sta strusciando addosso o è semplicemente il pogo.

Il Pogo

Allora, mettiamo subito bene in chiaro una cosa. Se vuoi pogare ti farai male. Qui invece sembra che di essere in mezzo ad una banda di gente che pensano che pogare sia una cosa a caso. Ci vuole esperienza cara mia, ed educazione. Se qualcuno cade ci si ferma e lo si rimette in piedi. Non si arriva a gomiti alti in faccia alla gente, non si poga durante le canzoni lente e sopratutto non puoi pensare che il tuo cellulare non farà un volo di trenta metri se ti metti a filmare sotto il palco davanti a chi poga.

Dannazione. E poi tu ti svegli pieno di lividi e i piedi distrutti perchè la gente pensa che pogare sia pestare i piedi al povero stronzo accanto a te.

Le situazioni strane

Allora, ai concerti di qualunque tipo capiterà sempre di finire in mezzo a situazioni strane. Tipo lo strafatto che ti offre la MD al dj set dei Pendulum, il gruppo di amici metallari che al concerto dei Manowar ti riempie di birra come se non ci fosse un domani. Ma sono cose che ti aspetti in base al genere che vai ad ascoltare.

Invece ai concerti indie mi sono sempre successe cose stranissime.

La tipa che mi si attacca addosso, l’amica che mi dice che ci sta, poi lei ride e se ne va. Ok, va bene. Hai fatto tutto tu. I don’t even.

Finisco quasi sempre senza la maglietta. Sudato. A pogare.

Sento frasi senza senso del tipo “Oh ma non ha interagito con il pubblico”. Cioè sei ad un concerto di un tipo relativamente famoso, pagato la bellezza di €10, ti aspetti pure che ti faccia il discorsone? Più che stage diving che pretendi?

Afterparty in posti dove chiedi un panino e finisci a mangiare un panino con la frittata alle verdure quando porco il pantheon greco volevi solo un po’ di carne e non delle zucchine bio vegan sticazzegan.

Il concerto che supera il tuo livello di sopportazione umana e allora ti ritiri in un angolo del circolo Arci a fotografare il tuo bicchiere di vino (scadente) sperando che la serata finisca il prima possibile, ringraziando il cielo che ha aperto una band di Biella che ti piace e allora non ti viene da sparare al cantante.

Ok allora perchè ci vai?

Perchè mi diverto. Un sacco. Perchè avrei sempre voluto essere un musicista, che mi fa uscire di casa e normalmente faccio fatica, che vorrei raccontare ai miei nipoti che ho conosciuto la nonna perchè mi chiedeva che diamine ci facevo ad un concerto de I Cani con la maglietta degli Slipknot. O qualche altra cazzata del genere.

Perchè tanto vale provarci comunque a sentirsi un po’ più vivi.

Decio

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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