Mi manca fare festa. - TheCio

Mi manca fare festa.

Mi manca fare festa.

Sì. Abbiamo avuto una parentesi di libertà. Ma, non so voi, non è che io mi sentissi davvero libero e tranquillo. Tutto era ovattato, igienizzato. Cosparso sempre di una sottile patina di “tornerò merde”. Ed è tornato.

Ora, oggi, in questo Halloween chiuso nelle nostre case penso e ritorno con la mente e con gli occhi a tutte quelle nottate. A cosa mi manca davvero di tutto quello che facevamo.

Era forse l’organizzare? Il sentirsi? Il capire se c’eravamo tutti? Quel tutti un po’ variabile, quel “senti può venire quel mio amico”? Era ordinare i bastoncini al neon su Amazon, aprire il pacco, sorridere e pensare a quale costruzione avremmo fatto quella notte?

No. Non era quello.

Era il cucinare? Il capire quanto bastava per tutti? Preparare le casse? Andare a fare la spesa? No, non era quello.

Era il luogo? Ecco, quello forse sì, un po’ ci e mi manca.

Cos’era, quella sensazione, che, in serate come queste, ciclicamente tornava a noi e con noi e ci permetteva di “staccare”? Anche solo per qualche ora, anche solo per una notte?

“Ecco. Il giovane. Mentre il mondo crolla, pensa a quando facevano le feste.”

Sì. E penso a quanto mi manca. A quanto era diventato parte integrante della mia vita e forse della vita di qualcuno che sta leggendo. Di quando non importava quanto fossi incazzato per il lavoro, con quanto ti stava accadendo e nulla potevi farci, di quanto fossi fottutamente preoccupato del domani, sapevi che ci sarebbe stato quel momento. Il tam tam di messaggi. Il vedersi. L’amico che non poteva venire e alla fine arrivava. Girarsi e vedere le persone ridere e sorridere. Talvolta invece piangere e stare male. Era un concentrato di vita. Di energie primordiali, che faccio fatica a spiegare e a dare loro forma.

Sì. Tornerà il giorno in cui ci potremo di nuovo “assemblare” tutti insieme. In cui non dovremo preoccuparci se siamo congiunti, qual è stato il nostro ultimo contatto e quante volte ci siamo lavati le mani la stessa serata.

Tornerà il giorno in cui, alle due di notte, ci abbracceremo e inizieremo a cantare. A urlare. A buttare fuori tutto ciò di negativo, di brutto, a sfogare tutta la nostra rabbia, insieme. Non da soli.

Perché per me Halloween, è sempre stato questo. Sfogarmi. Nascondermi per una sera dietro a una maschera o a una serie di esse e abbandonare tutti i problemi alla porta. Ma non da solo. Chiuso in una stanza, con solo una connessione digitale che mi permette di ricordarmi che la mia ragazza esiste, che i miei amici esistono, che la mia famiglia va oltre alle uniche persone che vedrò per il prossimo mese.

Torneremo a divertirci. Torneremo a sfogarci e a farlo insieme. Come gli esseri umani sociali che siamo. A farlo con le persone a cui vogliamo bene e che ci vogliono bene. Non so se sono mai stato in grado di far capire la sensazione che avevo il giorno dopo. Calma, tutto era rilassato. Chiaro. Cristallino. I problemi che il venerdì sembravano così grandi, diventavano solo un’altra cosa da fare.

Perché sapevo di non essere solo. Che nonostante tutto ci saremmo sempre radunati per ricordarci che alla fine, nulla è così importante da farci chiudere in noi stessi. Che anche se proviamo a fare qualcosa con tutte le nostre forze, e falliamo, non importerà: non saremo mai soli. Magari qualcuno di voi è anni che non ci si vede, ma ci tenevo a condividere con voi questi pensieri. Perchè per me siete stati importanti.

Domani, dopo-domani, fra una settimana, torneremo, senza dubbio, chiusi nelle nostre dimore. Di nuovo i nostri legami verranno messi alla prova. Di nuovo ci troveremo a piangere, a soffrire, a fare qualcosa di così inumano come smetterla di vivere insieme agli altri. Forse non sarà nemmeno l’ultimo.

Ma verrà il giorno. E faremo una grande festa. E canteremo, e balleremo e ci sentiremo vivi. Quando sarà il momento, quando questa storia finirà. Non dimentichiamoci come ci siamo sentiti però. È stato possibile una volta, due volte, dieci volte, lo sarà ancora domani. Non perdiamo la speranza di rivederci, insieme.

Cambiati. Diversi. Ma sempre noi.

Decio

A cura di decio

Ho studiato economia, alla ricerca della strada della mia vita. Nel frattempo scrivo, leggo, ascolto musica e gioco ai videogiochi.

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